Il flip phone perfetto? Motorola Razr 60 Ultra risponde sì – Recensione
Motorola Razr 60 Ultra arriva finalmente in Italia con l’obiettivo di consolidare la sua posizione nel segmento dei pieghevoli premium, portando sul mercato un flip compatto ma completo, capace di unire design ricercato e scheda tecnica da vero flagship. Niente rivoluzioni inutili, ma una naturale evoluzione rispetto al modello precedente, con tanti miglioramenti mirati che lo rendono uno dei candidati più seri per chi cerca un pieghevole potente e concreto.
Parliamo di un prodotto che non passa inosservato. Linee iconiche, materiali ricercati, potenza da top assoluto e un doppio display che non si limita a esistere, ma ridefinisce l’interazione quotidiana con lo smartphone. È la risposta a chi vuole tutto: design, prestazioni, stile e sostanza.
Ma il Razr 60 Ultra non nasce dal nulla. Dietro questo nome c’è una storia che ha fatto scuola: chiunque ricordi il leggendario Razr V3 del 2004, sa quanto Motorola abbia inciso sull’estetica e sull’identità mobile. Quel telefono, con il suo corpo in alluminio e la silhouette sottilissima, è diventato simbolo di stile e avanguardia. Oggi, quello spirito ritorna – più maturo, più potente, più ambizioso.
Il predecessore diretto, Razr 50 Ultra, era già convincente sotto molti aspetti. Ma mancava la CPU top assoluta. Motorola, stavolta, ha tolto ogni freno: a bordo c’è il Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3 Elite, il processore più prestante attualmente in circolazione. Una scelta che non lascia spazio a compromessi, e che posiziona questo modello ai vertici assoluti della categoria.

Il prezzo ufficiale? 1.349 euro di listino, con uno street price che si aggira già attorno ai 1.100–1.150 euro. Una cifra importante, ma coerente con ciò che questo smartphone promette e offre davvero: prestazioni da flagship, esperienza utente fluida, materiali esclusivi e un design che si fa notare.
Lo abbiamo provato a fondo, nel nostro stile, per capire se questa icona reimmaginata è davvero il miglior flip phone oggi in commercio.
Motorola Razr 60 Ultra : Voto 9.0
Pro
- Design esclusivo
- Doppio display eccellente
- Display esterno realmente funzionale
- Prestazioni da top di gamma
- Ottima autonomia
- Comparto audio di altissimo livello
- Fotocamere da 50MP convincenti
- Costruzione solida, materiali premium
- Hello UI leggera e personalizzabile
Contro
- Politica di aggiornamenti migliorabile
- Manca uno zoom ottico dedicato
- AI Moto non ancora disponibile in italiano
- Prezzo di listino alto
Confezione di vendita
Razr 60 Ultra arriva in un elegante box in cartone nero opaco, compatto, con quel profumo di nuovo misto premium che piace agli appassionati. Già solo aprirla fa percepire cura, pulizia ed esclusività.
All’interno troviamo:
- il dispositivo, ovviamente protagonista assoluto,
- un cavo USB Type-C per ricarica e trasferimento dati,
- la documentazione rapida con guida introduttiva,
- lo strumento per estrazione SIM,
- e la vera chicca: una cover protettiva ufficiale inclusa.

Non è una cover buttata lì tanto per fare numero, ma un accessorio studiato e perfettamente integrato col design del Razr.
La custodia inclusa è realizzata in materiale effetto pelle, in una tonalità calda e coerente con la colorazione Mountain Trail del telefono. L’effetto al tatto è morbido ma resistente, con finiture precise lungo i bordi e aperture perfettamente allineate per fotocamere, porte e pulsanti. Il profilo leggermente rialzato attorno allo schermo esterno aggiunge un ulteriore livello di protezione.
Inoltre è presente un attacco metallico che consente di trasportare lo smartphone al collo o al polso, lasciandolo visibile e comodo da usare anche durante eventi, viaggi o attività all’aperto. È regolabile, ben fissato e soprattutto non stona con l’estetica elegante del dispositivo, anzi: lo valorizza.
Come da standard europeo ormai consolidato, il caricatore non è presente.
Costruzione design ed ergonomia : Voto 9.5
Esclusivo dentro e fuori
Basta prenderlo in mano per capire che Motorola Razr 60 Ultra non è un telefono qualunque. È un oggetto di design, un accessorio tecnologico che trasmette eleganza, carattere e sostanza già al primo tocco. Ogni scelta costruttiva comunica cura maniacale per i materiali e per l’esperienza d’uso.
La struttura è solidissima: telaio in alluminio serie 6000, cerniera in acciaio inox rinforzata in titanio – una combo che ispira subito fiducia. Apri e chiudi, anche di continuo, e ti accorgi che questa cerniera non teme l’usura. È fluida, precisa, mai scricchiolante.

Le finiture posteriori sono tra gli elementi che più ci hanno colpiti. Motorola ha finalmente alzato l’asticella anche sul piano stilistico. Le opzioni disponibili sono:
- Pelle vegana per le versioni Rio Red e Cabaret;
- Alcantara con cuciture a vista per la raffinata Scarab (verde scuro);
- E la nostra preferita: legno certificato FSCnella versione Mountain Trail.
Proprio quest’ultima è quella che abbiamo testato. E dobbiamo dirlo: il feeling tattile è qualcosa di unico. Il legno vero al tatto, con le sue micro venature, trasmette calore e originalità – una scelta che ci ha fatto venire in mente Edge 50 Ultra, altra perla Motorola.

Il tutto è valorizzato da colorazioni Pantone validate, che non sono lì solo per fare scena, ma per dare personalità e identità visiva forte, distinguendosi dal classico vetro lucido di tanti flagship.
Il meccanismo di apertura adotta una tecnologia a goccia, migliorata rispetto ai modelli precedenti, che consente al pannello OLED interno di piegarsi in modo più ampio e morbido. Il risultato? La piega c’è, ma non si nota quasi più, né alla vista né al tatto. Durante l’utilizzo quotidiano sparisce letteralmente dalla percezione visiva, soprattutto con display acceso.

Il display esterno da 4.0”, invece, sembra quasi un unico pezzo di vetro incastonato nella scocca: pochi bordi, nessuna interruzione. È un elemento che, chiuso, trasforma il Razr in un oggetto iconico, minimal e moderno, più simile a un accessorio di stile che a un semplice telefono.
Aprendolo, ci si ritrova con un formato sottile e allungato, maneggevole e bilanciato. Da chiuso, diventa compatto come un portacarte, facilissimo da infilare in tasca o in una clutch da sera.

Le dimensioni sono:
- 171.5 × 74 × 7.2 mm da aperto,
- 88.1 × 74 × 15.7 mm da chiuso,
- per un peso di 199 grammi, perfettamente distribuiti.
I tasti sono posizionati nel punto giusto: a destra ci sono il bilanciere volume e il tasto accensione con sensore d’impronte, ben distinguibili e facili da raggiungere anche a una mano.
In basso troviamo la porta USB-C, uno dei due speaker stereo e il vassoio per nano SIM. Gli altri microfoni sono in alto e a sinistra, dove c’è anche il nuovo tasto fisico AI, che dà accesso immediato a Moto AI.
Il dispositivo è certificato IP48 per resistenza a polvere e spruzzi d’acqua – una protezione sempre gradita su un pieghevole. E per completare il pacchetto, il vetro esterno è protetto da Corning Gorilla Glass con tecnologia Ceramic Shield, una soluzione resistente a graffi e cadute.
Non sarà rugged, ma nella vita reale lo si può usare serenamente, senza ansie. Anche in contesti urbani o dinamici, il telefono dà sempre l’impressione di essere robusto e ben costruito.
Aprirlo e chiuderlo dà sempre una certa soddisfazione. La cerniera è fluida ma solida, il “clack” di chiusura è netto, piacevole, quasi nostalgico. È uno di quei gesti che riportano alla mente il passato, ma reinterpretati in chiave moderna e premium.

Ogni materiale – metallo, legno, Alcantara – è studiato per farsi toccare e apprezzare. Ogni dettaglio è rifinito. E questa attenzione al tatto e alla forma lo rende un telefono che non solo funziona bene, ma si fa anche amare usandolo.
Motorola Razr 60 Ultra è uno di quei prodotti che, una volta toccati, non si dimenticano. È diverso, sofisticato, audace, e costruito con la cura di un artigiano, ma dentro ha la potenza di un top di gamma.

In un mare di telefoni tutti uguali, lui si fa notare, si fa ricordare, e soprattutto si fa usare con piacere. E questo – oggi – è rarissimo.
Display : Voto 9.0
Display interno: ampiezza, fluidità e qualità visiva da top assoluto
Il display interno è un pannello LTPO AMOLED da 6.9 pollici, con risoluzione 1224 × 2640 pixel e densità di circa 413 ppi. La frequenza di aggiornamento arriva fino a 165 Hz – con refresh rate adattivo – e la risposta al tocco è fulminea: 220 Hz standard, che salgono a 300 Hz in modalità gaming.
In pratica: scroll, animazioni, giochi e UI sono sempre fluidi, precisi e reattivi, e il tutto in uno spazio che sembra quasi da tablet, ma resta comodamente piegabile.
La luminosità di picco di 4.500 nits lo rende leggibile ovunque, anche sotto il sole diretto. L’abbiamo testato all’aperto, in pieno giorno, e lo schermo resta perfettamente visibile senza dover cercare l’ombra. Aggiungi il supporto a HDR10+, Dolby Vision, 10-bit, Pantone Validated e ci troviamo di fronte a un pannello da cinema in tasca.

La piega? C’è, ma si vede poco e si sente ancora meno. Dopo 5 minuti, l’occhio non la nota più. E, a schermo acceso, praticamente scompare.
Il formato 22:9 è più alto del classico 20:9, e se da un lato offre più spazio verticale nelle app, dall’altro può portare a qualche barra nera nei video non ottimizzati. Nulla di grave, ma da tenere a mente.

Display esterno: qui Motorola fa scuola
Poi c’è lui, il display esterno da 4.0 pollici: un pOLED LTPO con risoluzione 1272 × 1080 pixel e 417 ppi, anche lui con refresh rate fino a 165 Hz. E la cosa che colpisce subito è che non è un gadget: è un secondo smartphone.
La luminosità di 3.000 nits è più che sufficiente per l’uso all’aperto, anche sotto il sole. E soprattutto può fare tutto: rispondere ai messaggi, usare Maps, guardare video, registrare vocali, giocare, scattare selfie, interagire con tutte le app più usate. Abbiamo risposto su WhatsApp, controllato Spotify, fatto videochiamate e persino giocato a Pokémon Unite… senza mai aprirlo.
La personalizzazione del pannello esterno è pazzesca: widget, sfondi dinamici, orologi, mini-app, gesture e shortcut ovunque. E tutto gira con la stessa fluidità del pannello interno.

Molti pieghevoli conchiglia offrono un display esterno giusto per le notifiche e poco altro. Con il Razr 60 Ultra succede il contrario: ci siamo trovati ad usare molto di più il display esterno, anche per task importanti. Questo cambia radicalmente l’interazione quotidiana con il device con il fatto di poter lasciare il telefono chiuso e comunque fare tutto che è una comodità che non si abbandona più.
E quando serve, basta aprirlo e ritrovarsi un display ampio, luminoso e reattivo, praticamente al livello dei migliori top.

Hardware Motorola Razr 60 Ultra : Voto 9.0
Scheda tecnica Motorola Razr 60 Ultra
- Processore: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3 Elite (3nm)
- GPU: Adreno 830
- RAM: 16 GB LPDDR5X (+16 GB RAM Boost)
- Storage: 512 GB UFS 4.0 (non espandibile)
- Sistema operativo: Android 15 con Hello UI
- Display interno: 6.9″ LTPO AMOLED, 165Hz, HDR10+, Dolby Vision, 4.500 nit, 1224 × 2640 pixel (22:9)
- Display esterno: 4.0″ LTPO pOLED, 165Hz, 3.000 nit, 1272 × 1080 pixel
- Fotocamera principale: 50 MP f/1.8, OIS, 1/1.56″, PDAF multidirezionale
- Ultra-grandangolo/Macro: 50 MP f/2.0, 122°, PDAF
- Fotocamera interna: 50 MP f/2.0, Quad Pixel
- Video: fino a 8K 30fps, 4K 120fps, Dolby Vision
- Batteria: 4700 mAh
- Ricarica cablata: TurboPower 68W
- Ricarica wireless: 30W, inversa 5W
- Audio: Stereo, Dolby Atmos, Snapdragon Sound
- Connettività: 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4, NFC, GPS, eSIM, USB-C OTG
- Sicurezza: Impronta digitale laterale, sblocco facciale
- Certificazioni: IP48, Gorilla Glass con Ceramic Shield (display esterno)
- Dimensioni:
- Aperto: 171.5 × 74 × 7.2 mm
- Chiuso: 88.1 × 74 × 15.7 mm
- Peso: 199 g
- Materiali: Alluminio serie 6000, acciaio inox, titanio, retro in legno/Alcantara/pelle vegana
- Colori disponibili: Rio Red, Cabaret, Scarab Green, Mountain Trail
Non fatevi ingannare dalle dimensioni compatte e dallo stile fashion: Motorola Razr 60 Ultra è una vera bestia da performance. È il primo flip phone ad arrivare sul mercato con il processore Snapdragon 8 Gen 3 Elite, costruito a 3 nm, affiancato dalla potente GPU Adreno 830. Tradotto: prestazioni da flagship vero, senza mezzi termini.
Durante i nostri giorni di test, il telefono ha gestito qualsiasi cosa gli abbiamo lanciato addosso: dalle app pesanti come Lightroom e CapCut, fino a giochi ad alto carico grafico come Genshin Impact o Real Racing 3, tutto gira fluido, senza incertezze né cali di frame visibili. Il passaggio tra app è istantaneo, le animazioni scorrono perfette e l’interfaccia sembra volare sotto le dita.
Monta 16 GB di RAM LPDDR5X, con supporto al RAM Boost fino a +16 GB virtuali. Un quantitativo impressionante per un pieghevole, e superiore a molti slab top di gamma.
Lo storage non è da meno: 512 GB UFS 4.0, ultra veloce e affidabile. Qui si può archiviare tutto – foto, video 4K/8K, app pesanti, giochi – senza dover mai pensare a risparmiare spazio.

E il calore? Con questa potenza e un corpo così compatto, la temperatura sale un po’ durante le sessioni di gaming prolungato. Nulla di ingestibile: il telefono scalda leggermente sul retro, ma le prestazioni restano stabili. Nessun thermal throttling marcato, né cali di reattività.
Abbiamo fatto qualche test di gioco con lo smartphone piegato a L su un supporto, e anche dopo 30 minuti la temperatura restava sotto controllo, con solo un leggero calore nella zona superiore. Motorola ha fatto un buon lavoro nel gestire il calore senza penalizzare le performance.
Sul piano delle connessioni, c’è tutto quello che serve:
- 5G e eSIM
- Wi-Fi 7, quindi velocità altissime su reti compatibili
- Bluetooth 5.4
- NFC per pagamenti rapidi
- GPS + GLONASS, precisi e rapidi nel fix
- Porta USB-C OTG, utile per accessori e trasferimenti veloci
Nella pratica quotidiana, il segnale 5G è sempre stabile, la navigazione è fulminea e lo switch tra Wi-Fi e rete mobile è rapido e invisibile. Abbiamo anche provato il tethering in mobilità e il risultato è stato impeccabile: stabile, veloce, nessun calo nemmeno in hotspot con due dispositivi collegati.
Il comparto audio è una delle sorprese più piacevoli: doppi speaker stereo, con Dolby Atmos e Snapdragon Sound. Il risultato è un suono ampio, coinvolgente, tridimensionale, con bassi presenti e alti puliti anche a volumi elevati. Abbiamo ascoltato musica su Spotify, guardato serie su Netflix e persino giocato con l’audio attivo: in ogni contesto, il Razr ha restituito un audio sopra la media dei flip phone.
Lo sblocco avviene tramite un sensore d’impronte laterale, posizionato nel tasto accensione: preciso, veloce e comodo anche da piegato. In aggiunta, c’è anche il riconoscimento facciale, utile per sbloccare il telefono al volo quando lo si tiene aperto frontalmente.
A livello di sensori, c’è tutto: accelerometro, giroscopio, prossimità, bussola, barometro. Anche qui, niente tagli o compromessi.
Razr 60 Ultra è un concentrato di potenza in formato compatto. Non è solo un flip bello da vedere, è una macchina da guerra sotto ogni punto di vista. E la cosa più sorprendente è che tutto questo sta in un corpo che si piega, entra in tasca ovunque e fa anche la sua gran figura.
Software Motorola Razr 60 Ultra : Voto 8.5
Motorola Razr 60 Ultra arriva con Android 15 e la nuova interfaccia Hello UI, che – lo diciamo subito – è una delle migliori personalizzazioni attualmente disponibili. Leggera, pulita, priva di bloatware inutili, offre un’esperienza Android quasi stock, ma con quelle classiche chicche Motorola che continuano a fare la differenza nel quotidiano.
Chi ha già avuto Moto nelle mani sa cosa aspettarsi: gesture intuitive, funzioni smart integrate senza essere invasive, e soprattutto una fluidità impeccabile. Ma qui c’è qualcosa in più.
Il pannello esterno da 4,0” è uno degli elementi che più cambiano l’esperienza d’uso, e non è un semplice “gadget da notifiche”. Qui parliamo di un display completo, che consente di usare quasi tutte le app principali, da WhatsApp a Maps, fino a Telegram, Spotify, Netflix, YouTube e addirittura il browser.

Durante i nostri giorni di test, ci siamo trovati a rispondere a messaggi, guardare video e consultare il calendario senza mai aprire il telefono. E sì, il feeling è quello di avere un vero secondo smartphone, non un “mini display”.
In più, c’è la personalizzazione estrema: widget animati, gallerie fotografiche, orologi dinamici, personaggi cartoon e shortcut alle funzioni rapide. Il tutto fluido, curato, con un’interfaccia pensata bene. È il tipo di uso che ti fa dire: “Questo è il motivo per cui piego il telefono”.
Razr 60 Ultra integra una suite completa di funzionalità AI, sotto il nome di Moto AI. Il cuore di tutto è una nuova app dedicata, accessibile anche tramite un tasto fisico laterale. E le cose che si possono fare iniziano a diventare davvero interessanti.

Abbiamo provato a usarle in contesti reali. Ecco quelle che ci sono sembrate più pronte:
- Catch Me Up: ottimo per chi riceve mille notifiche. Riassume tutto in modo leggibile e chiaro.
- Remember This: salva info da mail, siti, note e messaggi, e le ritrova al volo. Funziona bene, soprattutto in contesti lavorativi.
- Pay Attention: geniale. Registra riunioni e chiamate, trascrive, etichetta i partecipanti e ti fa un riassunto finale. È la funzione che più ci ha impressionato in test.
- Next Move: suggerimenti intelligenti in base a ciò che appare sullo schermo. Utile, anche se a volte un po’ acerba.
Una chicca esclusiva del Razr 60 Ultra è la modalità Look and Talk: lo poggi in modalità tenda o stand e puoi attivare Moto AI semplicemente guardandolo, senza mani. Funziona, e aggiunge quel tocco futuristico che in un pieghevole ha senso pieno.
Ci sono anche strumenti più ludici e creativi, come:
- Image Studio: generazione immagini AI su base testuale.
- Playlist Studio: crea playlist musicali in base all’umore, contesto, momento della giornata.
- Smart Connect: permette di sincronizzare attività tra telefono, tablet e PC, gestendo messaggi, notifiche e app in modo centralizzato.
Motorola ha stretto collaborazioni con Google Gemini, Gemini Live e persino Microsoft Copilot, dimostrando ambizione e apertura a modelli multimodali. Il tutto ancora non perfettamente integrato ma decisamente promettente.
Nota dolente? L’italiano ancora non è supportato da tutte le funzionalità AI. Un limite che Motorola dovrà superare presto se vuole rendere davvero “must-have” l’interazione con Moto AI nel nostro mercato.
Sul fronte aggiornamenti, Motorola promette 3 major update di Android e 4 anni di patch di sicurezza. Non male, ma ancora lontano dai 7 anni di supporto di Samsung e dai 5+ garantiti da Google e Apple.
Va detto, però, che negli ultimi mesi abbiamo visto un cambio di passo concreto: gli aggiornamenti arrivano più rapidamente, i bug fix sono tempestivi e la stabilità è migliorata rispetto al passato. Insomma, Motorola sembra voler fare sul serio anche sul fronte software, ma deve ancora conquistare la piena fiducia di chi compra pensando alla lunga durata.
Fotocamera Motorola Razr 60 Ultra : Voto 8.0
Il sistema fotografico è composto da tre sensori da 50 MP:
- Sensore principale (grandangolo): 50 MP, f/1.8, 24 mm, sensore da 1/1.56”, pixel da 1.0 µm (2.0 µm con pixel binning), OIS, PDAF multidirezionale.
- Ultra-grandangolo/macro: 50 MP, f/2.0, 12 mm, 122°, pixel da 0.6 µm, PDAF. Niente OIS, ma ottima messa a fuoco.
- Selfie camera interna: 50 MP, f/2.0, pixel da 0.64 µm (1.28 µm con Quad Pixel). Ma come vedremo, la userete poco.

Il sensore principale si è comportato benissimo nei nostri scatti. In pieno giorno i dettagli sono nitidi, la gamma dinamica è ben gestita e i colori sono realistici, mai troppo saturi.
Abbiamo fatto qualche scatto all’aperto in controluce e in situazioni di luce mista (es. interno con finestre), e la gestione delle esposizioni ci ha stupito per equilibrio. Zero slavature, zero aberrazioni.
Anche di sera, a 1x il sensore regge molto bene. C’è un po’ di rumore nelle zone d’ombra più profonde, ma nulla di drammatico. La modalità notte interviene automaticamente e i tempi di scatto sono rapidi. Siamo riusciti a fotografare una via poco illuminata alle 23:30 senza tripod, e l’immagine era usabile anche sul grande schermo.
Scatti notturni Motorola Razr 60 Ultra
Motorola ha scelto di rimuovere il teleobiettivo rispetto al Razr 50 Ultra, sostituendolo con un crop 2x dal sensore principale. E dobbiamo dire che finché ci si limita a quel livello, i risultati sono buoni: lo scatto resta nitido, e anche su soggetti in movimento, la messa a fuoco tiene. Superati i 5x, la qualità scende. Non aspettatevi miracoli, ma si può comunque portare a casa qualche scatto decente se le condizioni di luce sono buone.
La vera chicca è la ultrawide da 50 MP, che fa anche da macro. Non è stabilizzata, ma nei nostri test ha dimostrato ottima definizione, anche ai bordi. I colori sono ben allineati con quelli del sensore principale – cosa rara – e le foto risultano coerenti tra le due lenti.
Abbiamo provato qualche macro su fiori e oggetti ravvicinati: la quantità di dettaglio è notevole, il fuoco preciso, e l’effetto finale piacevolissimo, soprattutto con buona luce. Anche con le mani non proprio ferme, si riesce a ottenere buoni risultati.
Motorola Razr 60 Ultra – scatti diurni
I ritratti sono una di quelle cose che spesso fanno tremare i pieghevoli. La profondità di campo artificiale può essere imprecisa, e non sempre i contorni vengono gestiti bene. Con Razr 60 Ultra, invece, Motorola ha fatto un salto di qualità tangibile.
Ritratti nitidi, bokeh credibile e scontornamento preciso, anche con elementi complessi come capelli e occhiali. In particolare, la gestione dei toni della pelle – grazie alla calibrazione Pantone – è una delle migliori viste su un flip phone.
In modalità ritratto selfie, usando la camera interna, la qualità scende un po’ ma resta accettabile. Ma è davvero difficile tornare a usarla dopo aver provato i ritratti con i sensori principali e il display esterno.
Il sensore interno da 50 MP è buono sulla carta, ma nella pratica è l’opzione meno usata. Perché? Semplice: il display esterno permette di usare le due fotocamere principali per i selfie, e la differenza si vede.
Scattare con la ultrawide posteriore in modalità selfie è comodo e dà risultati splendidi: fuoco preciso, buona esposizione, colori naturali. E se attivate la modalità ritratto dal pannello esterno, potete ottenere bokeh da reflex con una semplicità disarmante.
Razr 60 Ultra gira video fino a 8K a 30 fps, ma è nei 4K a 60 fps che dà il meglio. Le riprese sono fluide, stabili, ben bilanciate, e anche l’audio è pulito.
Abbiamo registrato una clip durante un evento in movimento con molta confusione intorno. L’adaptive stabilization ha funzionato perfettamente, restituendo un video stabilissimo anche camminando. In più, il supporto al Dolby Vision HDR aggiunge una marcia in più ai contenuti visuali.
Motorola ha inserito una serie di funzioni AI che sfruttano al massimo il pieghevole. Alcune ci sono davvero piaciute:
- Camcorder Mode: fantastica. Inclinando lo smartphone a 90°, si trasforma in una vera videocamera, perfetta per vlog, video spontanei o eventi.
- Cartoon Mode: ottima per far sorridere i bimbi prima dello scatto (e funziona!).
- Air Gestures, Group Shot, Action Shot, Adaptive Stabilization: tutto ben fatto, intuitivo e integrato nell’esperienza. Nessuna gimmick.
Non è un camera phone, ma sa scattare davvero bene. E soprattutto, lo fa in modo coerente, veloce e intelligente. La scelta di non avere un vero teleobiettivo è compensata da una grandangolare ottima, una macro valida, e dalla possibilità di usare il display esterno per selfie e vlog.
Autonomia ricarica e ricezione : Voto 9.0
Motorola Razr 60 Ultra monta una batteria da 4.700 mAh, una capacità generosa per un pieghevole. E, per una volta, non si tratta solo di numeri sulla carta. Nei nostri test classici – quelli veri, di uso quotidiano tra le 7:00 del mattino e le 21:00 di sera – il telefono ha dimostrato una resistenza eccellente, portandoci a fine giornata con ancora un buon 20-25% residuo.
Insomma, non serve andarsene in giro con l’ansia da ricarica, nemmeno nelle giornate più intense.
Ma la vera chicca è la ricarica con la TurboPower cablata da 68W, che consente di arrivare al 45% in 15 minuti e all’80% in mezz’ora. La carica completa si chiude in circa 43 minuti. Serve però, per ottenere questi risultati, un carica batterie idoneo e compatibile, non offerto nella dotazione standard.

Presente anche la ricarica wireless fino a 30W e quella inversa a 5W.
Un telefono non è tale se non telefona bene. E il Razr 60 Ultra, su questo fronte, non tradisce il DNA del brand. La ricezione è granitica: abbiamo testato il dispositivo in zone periferiche, in treno, nei soliti ascensori che mangiano il segnale, e anche nei garage sotterranei. Mai un problema.
Le chiamate vocali sono pulitissime. I tre microfoni fanno un lavoro magistrale nel cancellare i rumori ambientali. Durante una telefonata in viva voce in un bar rumoroso, l’interlocutore sentiva la nostra voce nitida, quasi fossimo in una stanza silenziosa. Chapeau.

Il tutto è supportato da speaker stereo con Dolby Atmos, che non solo regalano un audio multimediale di livello, ma migliorano la qualità delle chiamate in vivavoce.
Prezzo e principali competitor
Motorola Razr 60 Ultra si posiziona senza compromessi nella fascia premium dei pieghevoli a conchiglia. Il prezzo di listino ufficiale per l’Italia è di 1.349 euro, come riportato sul sito Motorola. Parliamo di una cifra importante, che lo colloca nel mondo dei top di gamma più esclusivi.
Ma la buona notizia è lo street price: già dopo poche settimane dal lancio, su store come Amazon lo si trova regolarmente intorno ai 1.099-1.149 euro, con punte anche sotto i 1.100 euro nei momenti giusti. E questa differenza si sente: a questi prezzi, il rapporto qualità/prestazioni/prestigio migliora drasticamente.
Insomma, il Razr 60 Ultra non è un pieghevole da battaglia, ma per chi cerca qualcosa di unico, potente e con quel gusto premium, l’attuale street price lo rende molto più accessibile di quanto sembri guardando solo il listino.

Il rivale più ovvio è lo Z Flip 6 di Samsung, meno moderno, funzionale e potente, ma con un supporto software più lungo e un prezzo reale inferiore: ricordiamo che però sarà presto sostituito da Flip 7.
Xiaomi Mix Flip è l’outsider elegante con ottima batteria, eccellenti (ma inferiori) prestazioni, ampi display, anche se non sfruttati come su 60 Ultra. Manca però quella sensazione “premium” che Motorola sa trasmettere da subito, appena lo apri ed il prezzo risulta simile a quello del nuovo Motorola Razr 60 Ultra.
Samsung Galaxy S25 Edge, pur non essendo un pieghevole, è tra gli smartphone tradizionali con cui molti confrontano il Razr. Costa intorno ai 1.299 euro, monta lo stesso Snapdragon 8 Gen 3 Elite, e offre una fotocamera da 200 Mp. Ha inoltre 7 anni di aggiornamenti, ma non ha il fascino del form factor pieghevole.
Infine Motorola Razr 50 Ultra, il predecessore diretto, uscito nel 2024. Per chi vuole risparmiare, resta una buona scelta. Ma, detto francamente, Razr 60 Ultra migliora tutto, dal design alla reattività, dalla gestione termica al software. Spendere un po’ di più conviene, se si vuole il meglio della gamma Razr.
Conclusioni e valutazione finale : Voto 9.0
Dopo averlo usato a fondo, come nostro solito, possiamo dirlo senza girarci intorno: Motorola Razr 60 Ultra ci ha convinti sotto tutti i punti di vista.
Questo non è solo uno smartphone, è un oggetto che comunica carattere, che si fa notare e che funziona come ci si aspetta da un vero top di gamma.
Non parliamo solo di prestazioni pure – che ci sono, e sono di altissimo livello – ma di una cura maniacale per i dettagli, di un design che sa essere tanto elegante quanto funzionale, e di una filosofia diversa dal solito.
È il pieghevole per chi vuole qualcosa di unico, senza dover rinunciare a niente.
Ci è piaciuto tanto. Anzi, tantissimo.
È elegante, solido, potente, e divertente da usare ogni giorno. Ha un’anima premium che si sente in mano e si vede ogni volta che lo si apre. Certo, il prezzo è importante e la politica di aggiornamenti potrebbe essere migliorata, ma per chi cerca qualcosa di esclusivo, potente e pratico, Motorola Razr 60 Ultra è semplicemente il miglior flip phone oggi in commercio.
E diciamocelo chiaramente: è anche dannatamente figo.
Lo consigliamo quindi a chi vuole un flagship pieghevole senza compromessi. È il device giusto per chi lavora tanto col telefono e ha bisogno di potenza, connettività e un’esperienza fluida. Ma anche per chi vuole qualcosa che esprima personalità, che non sia il solito “rettangolo anonimo”.

È perfetto per i professionisti che cercano portabilità ma non vogliono rinunciare a prestazioni e autonomia.
Poi c’è il lato fashion: le finiture in legno, Alcantara e i colori Pantone rendono ogni Razr qualcosa di diverso, personale, riconoscibile. È il telefono per chi considera lo smartphone parte del proprio stile, non solo un dispositivo tecnico.