Recensione del NAS ASUSTOR Flashstor 6

ASUSTOR, la divisione del gruppo ASUS specializzata nella produzione di NAS sia professionali che consumer, ci ha permesso di provare il Flashstor 6 (FS6706T) un modello che basa il suo funzionamento esclusivamente su unità di memoria a stato solido (SSD).

Chi vi scrive ha sempre dimostrato una certa…ritrosia nell’utilizzare prodotti di questo tipo, retaggio probabilmente di un passato nel quale installare un NAS poteva apparire una operazione preclusa all’utente medio, come me.

Ma partiamo prima di tutto con una domanda assolutamente basilare, quasi doverosa: cosa vuole dire NAS e a cosa servono questi dispositivi? NAS è l’acronimo di Network Attached Storage e indica, in soldoni, quei sistemi di archiviazione e condivisione dei dati intelligenti, dotati di processore e memoria RAM e non formati pertanto da un semplice case con un gruppo di hard disk, come si potrebbe pensare di primo acchito. Ora addentriamoci un pochino di più in questa analisi sommaria.

Specifiche

Dal punto di vista delle specifiche principali ricordiamo:

CPU: Intel Celeron N5105 Quad-Core 2.0 GHz a 10 nm

RAM: 4GB DDR4-2933 (espandibile fino a 16 GB)

Sei M.2 slots che supportano la velocità PCIe 3.0

Velocità di scrittura: fino a 590 MB/s RAID 5*

Velocità di lettura: fino a 590 MB/s RAID 5 

Configurazioni RAID: 0, 1, 5, 6 e 10

SMB (Server Message Block) multichannel con velocità di lettura e scrittura di rispettivamente 590 MB/s e 583 MB/s

Supporto alla crittografia hardware

*ndr: in informatica RAID è l’acronimo di “Redundant Array of Independent Disks” ovvero insieme ridondante di dischi indipendenti ed è una tecnica di installazione raggruppata di diversi supporti di memorizzazione, che fa sì che gli stessi nel sistema appaiano, e siano utilizzabili, come se ne fossero uno unico – Fonte Wikipedia.

Questo NAS offre una soluzione di condivisione multipiattaforma tramite Windows, macOS o Unix in generale. 

Unboxing e prime impressioni

Nella confezione di vendita sono presenti il cavo di alimentazione + alimentatore da 65W, cavo RJ45, un accessorio per bloccare il cavo di alimentazione e la guida rapida di installazione.

Dal punto di vista estetico si presenta in maniera quasi inaspettata. Le linee ricordano qualcosa a metà tra una console di gioco e un piccolo pc desktop. Un design che mi è piaciuto e che permette una sua collocazione in zone diverse della casa.

E’ un dispositivo leggero (1 kg circa) con queste dimensioni: Lunghezza 31 cm, Profondità 19.5 cm e Altezza circa 5 cm. Semplicissimo spostarlo all’interno di una abitazione o di un ufficio, un po’ meno nel caso si voglia portarlo con sé in giro, vista anche la presenza dell’alimentatore.

Parte superiore del NAS divisa in due sezioni

La parte superiore è divisa in due sezioni, entrambe opache, ma con una texture leggermente differente. L’effetto è piacevole. A sinistra sono presenti 4 led di notifica relativi alle modalità di accensione (es. modalità sleep), stati del sistema, della rete e del disco rigido. 

Posteriormente troviamo il K-Lock, la porta S/PDIF (Sony/Philips Digital Interface Format, standard utilizzato per connettere dispositivi audio per una riproduzione di alta qualità), 2 porte USB 2.0, due porte RJ45 2.5G, 1 porta HDMI, 1 porta USB 3.2 Gen 2, la presa ferma-cavo dell’alimentazione (da usare, se si desidera con l’accessorio presente in confezione) il pulsante di reset e l’ingresso CC. 

Anteriormente troviamo una seconda porta USB 3.2 Gen 2, sul lato obliquo destro il tasto di accensione e inferiormente i quattro piedini che mantengono il NAS leggermente rialzato.

Finitura laterale con al centro, ben mimetizzato quando il dispositivo è spento, il pulsante di accensione
Quando è acceso il NAS, i LED rossi offrono un bell’effetto. La luminosità (non il colore) è regolabile tramite le impostazioni

Sempre inferiormente è presente la piccola ventola di dissipazione del calore, alimentata internamente tramite una presa USB. E’ silenziosa quanto basta, alla velocità regolata in automatico dal sistema (volendo si può modificare manualmente questo settaggio).

Griglia di aerazione con annessa ventola interna

Svitando le quattro piccole (anche troppo!) viti del coperchio di destra si può accedere al vano di installazione delle max 6 unità di SSD. L’operazione è rapida, una volta rimosse le viti basta far scivolare il coperchio verso destra.

Ho collegato il Flashstor 6, tramite cavo di rete, al router mentre la connessione wireless è stata stabilita con un Mac mini.

Il NAS utilizza il sistema operativo ASUSTOR Data Master (ADM), sviluppato da ASUSTOR, e l’interfaccia utente appare intuitiva e gradevole, come se stessimo utilizzando uno smartphone/tablet. Alle applicazioni già installate è possibile aggiungerne molte altre grazie all’App Central, una sorta di App Store che consente di personalizzare il NAS secondo le proprie esigenze. 

Si può configurare il NAS per il suo utilizzo tra più utenti
Esempio della procedura di installazione di una app

Le procedure di primo avvio sono chiare. Di fatto basta solo scaricare la app ASUSTOR Control Center e seguire le indicazioni visualizzate su schermo.

Una volta terminate le operazioni preliminari è possibile, sin da subito, iniziare a familiarizzare con l’interfaccia utente (gestita attraverso il browser web), magari dando una occhiata alle “Impostazioni” tramite le quali customizzare la propria esperienza. Alcune voci sono di facile comprensione anche per un neofita, altre sicuramente meno, ma per un prodotto del genere questo vuol dire flessibilità e completezza.

Un tutor virtuale ci assisterà al primo avvio

Le stesse “Impostazioni”, visibili nella schermata principale, sono raggiungibili cliccando sull’icona posta in alto a destra. Da lì saranno selezionabili anche “Controllo accessi” e “Servizi”.

Sempre superiormente troviamo altre importanti icone come “Opzioni account”, “Annuncio di sistema”, “Strumenti” e “Searchlight”. Tramite quest’ultima abbiamo l’opportunità di trovare facilmente app e file senza indicizzazione aggiuntiva. 

Opzione Searchlight

Simpatica e rapida la scorciatoia che consente di mostrare il desktop tramite un solo click eseguito in alto a sinistra della barra degli strumenti, anche se avrei preferito un simbolo o qualcosa di più immediata identificazione.

Con un click in alto a sinistra visualizziamo immediatamente il desktop

Interessante anche la feature delle impostazioni generali che ci aiuta a personalizzare la pagina di login, ad esempio aggiungendo una propria immagine o scegliendola sfogliando tra quelle pre-caricate.

Gradita la possibilità di personalizzare anche la pagina di accesso

Che la UI prenda spunto dai sistemi operativi di smartphone o tablet è chiaro anche dal fatto che trascinando una applicazione su di un’altra possiamo creare una cartella automaticamente, rinominandola a nostro piacimento. Si punta alla immediatezza ed è un bene per l’utente finale.

Creazione di una cartella tramite semplice sovrapposizione di una app sull’altra

In soldoni la configurazione iniziale si è rivelata priva di intoppi e consente di definire alcune preferenze di sistema e prendere ufficialmente “possesso” del Flashstor, in una ventina di minuti circa. Questa almeno è stata l’esperienza con macOS, ma non penso ci siano differenze sostanziali con altri sistemi.

Esperienza d’uso

L’esperienza d’uso si è rivelata senza alcun intoppo particolare. Non ho rilevato problemi nello streaming di dati in generale e il Sistema Operativo si è dimostrato stabile e affidabile anche durante l’installazione degli aggiornamenti.

L’installazione degli aggiornamenti beneficia di una semplice procedura guidata

I menu di sistema deputati al controllo delle unità di archiviazione sono molto chiari.

“Gestione e archivi” fornisce una chiara panoramica degli SSD installati

Per lo streaming musicale nessun problema da smartphone, tramite l’installazione della applicazione mobile AiMusic. Basta solo inserire le credenziali con le quali si accede al NAS e potremo ascoltare la nostra libreria musicale in piena libertà. Un pò diverso il discorso con AiVideos, l’applicazione utilizzabile per la streaming video. Qui si richiede un minimo di praticità e ho notato qualche differenza tra istruzioni e schermate visualizzate da me, ma comunque nulla che impedisca il raggiungimento dello scopo finale.

A questo riguardo avevo avuto la sensazione di trovarmi di fronte a un numero forse esagerato di applicazioni da dover installare sullo smartphone, per usufruire di servizi che. a mio avviso potevano essere accorpati. L’ azienda ha fornito una spiegazione assolutamente sensata dicendo che la scelta è stata quella di realizzare app dedicate e leggere, che gli utenti possono installare nel caso desiderino gestire un particolare servizio ed evitare così di crearne una unica molto pesante, che per alcuni potrebbe essere complicata.

Anche le applicazioni multimediali desktop sono un pò diverse le une dalle altre in termini di complessità di configurazione. Ad esempio, Photo Gallery 3 (le nuove funzioni consentono la selezione di cartelle personalizzate, timeline, album intelligenti, deduplicazione e nuove modalità foto) è praticamente pronta per l’uso, mentre LooksGood non sono riuscito a utilizzarla. Ad onor di cronaca c’è da sottolineare che il manuale utente e soprattutto le risorse online, offrono molte informazioni a riguardo.

Qualche funzionalità è per ora ad appannaggio solo degli utenti Windows, come ad esempio EZ Sync che sincronizza i dati tra computer e NAS proprio come se avessimo a disposizione uno spazio cloud personale. Tra le tante possibilità che ci offre questo software, vale sicuramente la pena di ricordare l’ampio elenco di versioni (fino a 64) delle quali il File History consente il backup.

A garantire ampia compatibilità c’è però la controparte per dispositivi mobili, l’applicazione AiData sia iOS che Android, che ci aiuta a gestire i dati in maniera piuttosto rapida e semplice (creare cartelle, copiare, cancellare, rinominare, ecc…). 

Per poter utilizzare il NAS con un monitor esterno, attraverso il collegamento HDMI, è necessario installare l’app ASUSTOR Portal da App Central. Saranno automaticamente installati anche gli altri software eventualmente mancanti (ad esempio Firefox). Una volta apparsa la relativa icona, potremo cliccare su di essa per consultare le opzioni di personalizzazione ed eventualmente aggiornarle. Anche qui le istruzioni sono comunque chiare. 

Allo stesso tempo avremo bisogno di scaricare l’app per dispositivi mobili AiRemote, per poter sfruttare il proprio smartphone o tablet come telecomando.

Una volta completate tutte queste operazioni potremo sia utilizzare l’interfaccia Portal, pensata principalmente per un utilizzo web, sia quella già vista tramite PC di ADM, per sfogliare tutti i contenuti e le opzioni disponibili localmente. Chiaro che per poter utilizzare il proprio dispositivo come remote control, occorrerà collegare il NAS alla rete. 

Interfaccia Portal
Possiamo comunque utilizzare anche la classica interfaccia

In mancanza di internet un mouse e una tastiera, collegati tramite le porte USB, potranno comunque aiutarci.

Tante e tante altre sono le opportunità offerte dal Flashstor 6. Solo per citarne qualche altra, tramite l’UPnP (Universal Plug and Play) Media Server app, lo trasformeremo in un server per effettuare streaming multimediale su altri dispositivi compatibili, oppure con Surveillance Center possiamo gestire delle telecamere di sicurezza IP, archiviando tutto il registrato direttamente nel NAS o ancora utilizzarlo in combinazione con Final Cut Pro, per avere al suo interno la libreria dei progetti, liberando spazio vitale nel PC. Solo l’immaginazione, la pigrizia e il tempo che l’utente può dedicare ad approfondirne la conoscenza, possono porre un limite… 

Conclusioni

…Già, a questo riguardo occorre essere chiari: il costo non è irrisorio (559 euro), anche perchè vanno aggiunte le spese per l’acquisto delle unità di archiviazione M.2, e per sfruttare degnamente il proprio acquisto bisogna avere non tanto il tempo, quanto la voglia, di consultare l’esaustivo materiale (video in inglese, istruzioni scritte, immagini) disponibile online. Sarebbe veramente un peccato non utilizzare appieno le svariate funzionalità che l’hardware e il SO ci mettono a disposizione. In fondo è una sorta di crescita del bagaglio culturale dell’utente, che potrebbe trarre maggiore soddisfazione da un dispositivo già di per sé più che buono. I “navigati” del settore invece si “divertiranno” a 360 gradi, senza patemi.

Oltre al Flashstor 6, deve essere ricordato anche il “fratello maggiore” Flashstor 12 Pro, un dispositivo ancora più prestante dal punto di vista hardware grazie ai 12 slot per M.2 NVMe e una connettività fino a 10 Gbps. Qui il prezzo supera abbondantemente i 900 euro e il target risulta essere un pubblico di certo meno generalista e più specializzato.

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