Coppa del Mondo e l’icona Maradona: Sergio Aguero svela la sua esperienza alla FIFA World Cup

A meno di un mese dalla Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022, sono in tanti a domandarsi come la propria squadra si comporterà, ma guardano anche con affetto alle precedenti edizioni del torneo. La Coppa del Mondo è da sempre palcoscenico per le leggende del calcio, e Sergio Aguero, ex attaccante dell’Argentina e bandiera del Manchester City, ci racconta di giocatori e momenti che hanno unito la sua nazione, condividendo le proprie aspettative e sensazioni sul risultato per l’attuale squadra, che si prepara a un’edizione memorabile.

Quali pensi siano le chances dell’Argentina per la prossima FIFA World Cup in Qatar?

“L’Argentina si presenta molto bene per l’imminente Coppa del Mondo. È diventata ancora più competitiva da quando Scaloni ha assunto il ruolo di allenatore, modificando il sistema che la squadra utilizzava ormai da anni.

All’Argentina è sempre piaciuto avere molto possesso palla e attaccare, ma nel nuovo sistema, invece, l’allenatore preferisce che la squadra sia più organizzata, ed è proprio per questo che è più preparata e in forma rispetto ai precedenti tornei.

Penso quindi che l’Argentina sia molto forte, ma preferiamo rimanere calmi e continuare a lavorare per raggiungere i nostri obiettivi. Non so come giocheranno le altre squadre, ma quando l’Argentina scenderà in campo per la prima partita della Coppa del Mondo, i calciatori saranno consapevoli che tutta la Nazione sta guardando. Penso che ogni squadra che ci giocherà contro si troverà in seria difficoltà.”

Molte icone di questo torneo provengono dall’Argentina. Chi tra questi ha maggiormente ispirato te e il tuo Paese?

“Si, sono diversi i giocatori provenienti dall’Argentina. Sappiamo come Maradona fosse un’icona per tutti nel Paese, specie quando eravamo piccoli e ancor di più quando si trattava di Coppa del Mondo.

Non tutti forse potevano gioire di come giocava nelle squadre di cui ha fatto parte, ma quando giocava per la Nazionale al Mondiale o in ogni altro torneo organizzato dalla FIFA, non so spiegarlo… Era come se l’Argentina fosse la sua squadra numero uno.

Questo motivava tutti a indossare una maglia Albiceleste e supportare la squadra con tutte le proprie forze.”

Quali sono i ricordi più importanti dei Mondiali a cui hai preso parte?

“Partecipare a un Mondiale, il modo in cui è organizzato e ciò che rappresenta, è un’esperienza davvero indimenticabile. Continuerò ad affermare che ciò che la FIFA fa con la Coppa del Mondo è unico, e non può essere ripetuto in alcun modo.

Per quanto riguarda i ricordi più importanti, da un punto di vista calcistico, la Coppa del Mondo del 2014 non andò come previsto per me, a causa di diversi fattori: ho sofferto molto quell’anno, specie a livello fisico. L’unica cosa che voglio ricordare di quel Mondiale sono le persone e l’unione che si è creata nel gruppo. Per l’ultima Coppa del Mondo, invece, avrò sempre impressi i due goal che ho segnato. Penso che siano il ricordo più bello, che non dimenticherò mai, perché l’impatto che la Coppa del Mondo FIFA ha sulla carriera di un calciatore non può essere ripetuto. Sono riuscito a segnare il mio primo goal al Mondiale, e poi ne ho fatto un altro: porterò sempre con me queste due reti della Coppa del Mondo in Russia.”

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