Food Photography: quattro chiacchiere con il duo creativo CHARMEN

Mattia Lorenzetti e Guido Prosperi sono un food & travel writer e un fotografo & travel writer, uniti sentimentalmente e professionalmente, meglio conosciuti sul web e sui social network come il duo creativo CHARMEN.

Ho potuto assistere alla presentazione del libro di cui sono autori “Food Photography – Comporre, scattare e pubblicare immagini irresistibili” (Apogeo editore) che punta a fornire conoscenze tecniche, spunti artistici e consigli di vario genere per ritrarre al meglio il cibo e tutto ciò che lo riguarda, tramite smartphone o macchina fotografica.

Ma non c’è “solo” questo. Oltre a proporre delle gustose ricette e a essere facilmente comprensibile, il volume lascia intendere quanta professionalità e passione abbiano messo Mattia e Guido in questo progetto.

Mattia Lorenzetti e Guido Prosperi nel corso della presentazione avvenuta presso la Libreria Rinascita di Ascoli Piceno

Grazie alla loro cortesia ho avuto modo di rivolgere qualche domanda in relazione al libro e, in termini più generali, alla Food Photography. Ecco i passi principali della nostra breve chiacchierata.

A chi è rivolto il vostro libro? E come è nata l’idea di realizzarlo? 

Il libro è rivolto a tutti quelli che desiderano fare delle foto, in particolare al food. Molti hanno iniziato questa avventura soprattutto nel mondo dei social e ci è sembrato il momento di pubblicare un testo che parli del tema, partendo dalla fotocamera fino alla pubblicazione sui social, passando per la composizione, lo styling, le griglie di composizione, il colore e come sviluppare uno scatto che emozioni e faccia venire l’acquolina in bocca. 

Nel capitolo 6 sono raccolte alcune ricette di gustosi piatti. Con quale criterio li avete scelti per la vostra pubblicazione?

Il criterio che ci ha guidato è quello di raccontare come ogni piatto sia diverso e la narrazione e la composizione del set siano un vero e proprio processo creativo. Le ricette sono diverse e vanno dal piatto della tradizione italiana, quello con la ricetta innovativa legata a un famoso prodotto di un territorio, a quello che narra l’Oriente, o la ricetta delle polpette di verdure per i bambini. Abbiamo voluto dare la ricetta già testata in cucina e riproducibile a casa, ma è anche un modo per ispirarsi e creare il proprio set vedendo lo scatto che è nato dalla ricetta.

La vostra vita è legata ai viaggi e al cibo. Se doveste scegliere un luogo e un piatto che fino ad ora vi sono rimasti particolarmente nel cuore, quali scegliereste e perché?

Siamo molto legati al territorio dove viviamo: diremmo i vincisgrassi e gli spaghetti alla chitarra con le pallotte, due piatti tipici, uno marchigiano e uno abruzzese che uniscono due regioni e uniscono anche noi a tavola.

Smartphone vs Macchina fotografica: il gap nella qualità delle immagini ottenibili (almeno agli occhi di un non professionista), si riduce sempre di più, nonostante le differenze in termini di dimensione dei sensori utilizzati. Con quali dispositivi vi capita di scattare più frequentemente e quale tendenza notate tra i vostri colleghi?

È vero che lo smartphone è la fotocamera più usata in questo momento storico. Pensiamo che la fotocamera e gli obiettivi ad hoc siano sempre gli strumenti per ottenere degli ottimi scatti per tutti i progetti che si vanno a realizzare, ma è vero che si possono ottenere dei buoni risultati anche con lo smartphone. Dipende sempre dal progetto e da quello che si vuole raggiungere. I colleghi sono in linea con questo pensiero.

Quali sono gli errori che più comunemente vengono fatti nella Food Photography secondo la vostra esperienza? Avete qualche consiglio da offrire ai nostri lettori per ottenere una buona immagine?

Innanzitutto il soggetto che andate a fotografare deve essere bello, un frutto deve essere sano appena colto, fresco, l’impiattamento di una ricetta deve essere fatto bene e i colori devono essere ben scelti. Gli elementi inseriti nell’inquadratura devono avere un senso e devono aiutare a valorizzare il soggetto ossia il food. Semplicità, giuste griglie, colori, e del bel cibo ben fatto sono i primi riferimenti per un buono scatto.

Ci sono differenze nella teoria e nell’approccio tra Food Photography e la fotografia macro in senso generale? (ndr: penso ad esempio a chi utilizza come soggetto principale oggetti come giocattoli, libri ecc…)

No, sostanzialmente l’approccio è lo stesso dal punto di vista tecnico.

Avete suggerimenti per chi, come voi, vuole far diventare la propria passione (fotografia, viaggi, videomaking, ecc) un vero e proprio lavoro?

Per noi chi si avvicina a questa professione, deve crederci, lavorare e studiare molto, fino a costruire un portafoglio clienti. È ovvio che richiede tempo e dedizione. In fondo ogni lavoro, qualsiasi esso sia, richiede lo stesso approccio quindi occorre accorciarsi le maniche e iniziare a scattare e lavorare sodo per ottenere i risultati sognati. Perché se lo puoi sognare, lo puoi realizzare…

Ancora un grazie a Mattia e Guido e un grande in bocca al lupo per questa loro ennesima avventura!

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