Recensione Google Pixel 9 Pro : il piccolo mostra i muscoli e “fa il grande”

In largo anticipo e inaspettatamente Google ha presentato, nel corso di questa caldissima estate, la nuova serie degli smartphone Pixel.

Pixel 9, 9 Pro, 9 Pro XL e, solo in alcuni mercati tra i quali non si trova l’Italia, Pixel 9 Pro Fold sono i device con i quali Big G ha tutte le intenzioni di sdoganare su larga scala Gemini, ovvero la tanto chiacchierata intelligenza artificiale della quale abbiamo già avuto modo di testare le capacità su device precedenti come Pixel 8 e Samsung Galaxy S24.

La nuova linea di smartphone Pixel segna un netto cambio di strategie, con due modelli premium, Pixel 9 Pro e 9 Pro XL, che si differenziano solo per la diversa sezione del display e la capacità della batteria, al netto delle quali invece presentano le stesse identiche specifiche.

 Il Pixel 9 invece rappresenta la proposta più basica, ma non meno tecnologica.

Stessa filosofia del maggior concorrente di Google, ovvero Apple: due modelli di punta, iPhone 16 Pro e Pro Max, un modello avanzato, iPhone 16, ma privo di qualche specifica non fondamentale.

Abbiamo avuto modo di testare per lungo tempo Google Pixel 9 Pro, un terminale che riesce a esprimere un nuovo design, più moderno ed accattivante, unitamente a specifiche che sono ancor più migliorate, un nuovo processore, maggior quantitativo di memoria Ram, ricarica sensibilmente più rapida e comparto fotocamera più prestazionale, oltre che un imponente presenza della sopra citata AI di Gemini.  

Un terminale premium, capace di sfidare quantomeno ad armi pari i migliori premium in circolazione, che ha quindi un prezzo consequenziale: per la versione 16/128 Gb la cifra richiesta è di 1099 Euro, che salgono a 1199 per il taglio, nettamente più appropriato, di 256 Gb e, per i più esigenti, 1329 Euro per il taglio da 512 Gb.

Google Pixel 9 Pro su Google Store Italia

Google Pixel 9 Pro : Voto 9.0

Pro

  • Compatto solido e maneggevole
  • Design moderno, anche se ispirato
  • Display luminoso, fluido e definito
  • Fotocamera da vero premium
  • Funzionalità AI per editing foto
  • Gemini Advanced gratuito per 12 mesi
  • OS da riferimento con 7 anni di aggiornamenti
  • Buona autonomia
  • Ottima gestione termica e buone prestazioni

Contro

  • Il taglio da 128 Gb è anacronistico
  • Memorie UFS 3.1
  • Velocità di ricarica migliorabile

Confezione di vendita Google Pixel 9 Pro

All’interno della nuova scatola realizzata con materiale riciclato, troviamo il solo cavo Usb C to C, lo strumento per estrazione carrello nano sim e la manualistica.

Piccolo box con contenuto essenziale, come oramai Google (e non solo) ci ha abituati.

Costruzione design e ergonomia Google Pixel 9 Pro : Voto 9.0

A differenza delle precedenti generazioni di Pixel “Pro”, il nuovo 9 Pro ha dimensioni decisamente più compatte, con un display che misura 6.3 pollici.

Un terminale maneggevole e gradevole da utilizzare che va a riprendere tutte le specifiche sia tecniche che fisiche del modello Pro XL, questo si che invece è il successore del Pixel 8 Pro, con le dovute differenziazioni dimensionali.

Si presenta con una scocca posteriore in vetro opaco e una cornice metallica lucidata che conferisce al dispositivo un aspetto premium e una solidità che molti smartphone di dimensioni simili non possiedono.

La back cover ospita al suo centro ed in bella vista il logo Google, mentre il comparto fotocamera principale è, come sempre nei device Pixel, posizionato all’interno dell’iconico camera bar orizzontale.

Questo ritorna nella serie Pixel 9 con una modifica degna di nota: i bordi arrotondati che si fermano appena prima del margine del telefono, a differenza della continuità presente nelle precedenti generazioni.

Un cambiamento dettato da una volontà di creare un design più moderno e fresco, anche se a nostro avviso la sezione continua ad essere troppo marcata e sporgente, anche se con un disegno più simmetrico rispetto alla serie 8 che consente quindi di evitare il dondolio del telefono quando viene appoggiato su superfici piatte.

Pixel 9 Pro è realizzato con Gorilla Glass Victus 2 sia per la back cover che per la protezione del display, mentre il frame è in metallo lucido, bello alla vista, ma soggetto a ditate ed eventuali graffi.

Design accattivante, con frame, display e retro piatto, mentre gli angoli sono tondi e smussati a creare un contrasto moderno e apprezzato, molto simile a quello già visto negli iPhone di ultima generazione, con il quale spesso il nuovo Pixel 9 Pro, a prima vista, viene confuso.

Il telefono vanta una certificazione IP68 per resistenza a polvere e acqua, garantendo durabilità anche in condizioni estreme.

Tornando al frame, questo ospita nella sua parte destra il bilanciere del volume e il tasto on/off, in quella superiore il microfono per la riduzione dei rumori, mentre inferiormente sono posizionati lo speaker, la porta Usb C, il microfono principale e il carrello nano sim.

Anteriormente il display piatto con angoli curvi da 6.3 pollici si fonde perfettamente con il design del terminale, ha una piccola selfie cam posizionata al centro e il lettore di impronte digitali, ultrasonico, comodamente raggiungibile anche utilizzando Pixel 9 Pro con una sola mano. I bordi del pannello sono perfettamente simmetrici e ridotti ai minimi termini, proprio come ci si aspetta in un terminale premium.

Pixel 9 Pro misura 152.8x72x8.5 mm con un peso di 199 grammi: un piccolo mattoncino, maneggevole grazie a spessore accettabile e forme altamente ergonomiche che ne migliorano la presa e con un peso, di certo non contenuto, ma accettabile nel suo complesso e che ne favorisce la sensazione di solidità, fondamentale in un terminale costoso e prezioso.

Pixel 9 Pro è disponibile nelle colorazioni rosa quarzo, grigio ardesia, grigio creta e nero ossidiana. 

Il nostro test è stato effettuato con una versione grigio ardesia fornita a tal senso da Google.

Anche in questo caso Google va in controtendenza non presentando colorazioni cool o sgargianti e limitandosi a fornire una palette di colori sobri e quasi “educati”. Anche lo stesso rosa, prettamente pensato per un pubblico femminile, è tenue e discreto.

Un dispositivo che bilancia con maestria innovazione, design premium e prestazioni migliorate, sempre nell’inconfondibile stile Google che, piaccia o meno, è fortemente identificativo e pieno di personalità.

Display Google Pixel 9 Pro : Voto 9.0

Pixel 9 Pro è dotato di un Super Actua Display LTPO OLED da 6,3 pollici che offre una risoluzione superiore di 495 pixel per pollice, HDR10+, frequenza di aggiornamento variabile che va da 1Hz a 120Hz, luminosità massima di 3.000 nits, con una risoluzione di 1280×2586 pixels.

Un pannello di ragguardevole qualità capace di garantire immagini estremamente dettagliate e testi più definiti, perfetta leggibilità anche sotto la luce diretta del sole, colori precisi, ottimo contrasto e fluidità.

A tal proposito un punto di forza del Pixel 9 Pro è la sua frequenza di aggiornamento variabile, che va da 1Hz a 120Hz.

Questa capacità permette al display di adattarsi dinamicamente all’attività visualizzata, ottimizzando sia il consumo energetico che la fluidità delle immagini in movimento, elemento particolarmente apprezzato durante la navigazione o la visione di contenuti multimediali.

Numerose sono le impostazioni presenti nel software Google che permettono di personalizzare l’esperienza d’uso di questo bellissimo display e di attivarne funzionalità estremamente comode come il sempre presente Always On, completo e plasmabile a propria misura sia in contenuti che in stile.

Perfetti sono i sensori di prossimità e di luminosità automatica, mentre il sensore di impronte digitali, da sempre punto debole dei device Pixel, nel nuovo 9 Pro è estremamente rapido e preciso grazie all’introduzione della tecnologia ultrasonica che va a sostituire quella ottica presente nelle precedenti generazioni.

Un pannello prestazionale, all’avanguardia, ma anche ottimamente protetto da Gorilla Glass Victus 2 e con un design moderno e perfettamente integrato nell’estetica del terminale, completamente piatto, con angoli smussati e profili sottili e simmetrici.

Hardware Google Pixel 9 Pro : Voto 8.5

Google continua a puntare decisamente sull’integrazione avanzata delle capacità di intelligenza artificiale (AI), piuttosto che sulla pura potenza di calcolo.

Il cuore del Pixel 9 Pro è il nuovo processore Google Tensor G4, un octa-core da 3,1 GHz basato su un processo produttivo a 4 nanometri, GPU Mali-G715 MC7, con 16 Gb di memoria Ram DDR5X e 128/256 Gb di memoria Rom UFS 3.1.

La peculiarità di questo chipset non è la ricerca dell’apice della potenza bruta, bensì l’efficienza nelle operazioni legate all’intelligenza artificiale, grazie alla presenza di una NPU avanzata (Neural Processing Unit) che permette al Pixel 9 Pro di eccellere in applicazioni che richiedono capacità di apprendimento automatico e elaborazione intelligente dei dati.

Un processore, il nuovo Tensor, che migliora parecchi aspetti della precedente generazione e che si dimostra valido anche in operazioni di calcolo particolarmente gravose come gaming estremo o elaborazione di foto/video.

Tensor G4 risolve inoltre problematiche che il precedente G3, anche se in minor misura rispetto ai predecessori, aveva manifestato in merito alla gestione energetica e al contenimento delle temperature.

Pixel 9 Pro, se non in particolari e realmente gravose situazioni, non soffre di surriscaldamenti e/o tagli di potenza erogata, così come riesce a gestire al meglio l’erogazione della potenza in correlazione con i consumi energetici. Un bel lavoro svolto da Google e sicuramente agevolato dai numerosi algoritmi AI presenti.

Pixel 9 Pro dispone di 16 GB di RAM LPDDR5X, una parte della quale è dedicata specificamente al supporto delle funzionalità di AI.

Per quanto riguarda lo storage interno, gli utenti hanno a disposizione varianti da 128, 256 e 512Gb, tutte basate sulla tecnologia UFS 3.1. Anche se non è l’ultima uscita sul mercato, questa tecnologia offre prestazioni eccellenti per il dispositivo.

Stona invece la presenza del taglio da 128 Gb, probabilmente inadeguato alla tipologia di utilizzo degli utenti evoluti ai quali 9 Pro si rivolge, ma parallela all’offerta Apple, con il quale il nuovo Pixel condivide anche questa “specifica”.

Pixel 9 Pro offre una connettività all’avanguardia con Wi-Fi 7, Bluetooth 5.3, NFC, USB-C 3.2 con  uscita video e anche ultrawideband.

Viene inoltre supportata la eSIM, ampliando le possibilità di connessione mobile senza la necessità di una SIM fisica.

Il sistema audio stereofonico è composto dallo speaker posizionato sul frame inferiore e dall’altoparlante principale al di sopra del display. Questo è in grado di riprodurre un’esperienza multimediale decisamente apprezzabile sia in termini di volume che di qualità, superiore al predecessore ed equiparabile ai migliori modelli di iPhone, da sempre eccellenza musicale, grazie a pulizia del suono, anche a volumi elevati, e frequenze ben distinte e udibili, con i bassi leggermente in difficoltà rispetto ai medi, agli alti e alle voci.

Eccezionale il feedback aptico, da premium di razza, in linea con l’elevatissimo standard al quale Google ci ha abituati negli ultimi anni.

Software Google Pixel 9 Pro : Voto 9.5

Google Pixel 9 Pro, al pari della versione XL e del “fratellino” 9, viene commercializzato con Android 14 a bordo e non, come immaginavamo, con il nuovo 15 previsto invece entro la fine dell’anno.

Probabilmente il lancio anticipato della serie 9 ha reso impossibile il suo debutto con Android 15, in ogni caso poco male visto che Google, ovviamente, anche per Pixel 9 Pro prevede ben 7 anni di aggiornamenti andando probabilmente anche oltre la naturale “vita” del device.

Una delle novità più evidenti di Android 14 è la possibilità di personalizzare in modo più approfondito la schermata di blocco sui dispositivi Pixel. Gli utenti possono ora scegliere tra diversi stili di orologio, sia analogici che digitali, e personalizzare le scorciatoie per azioni rapide come l’attivazione della torcia o l’accesso alla fotocamera.

Questa personalizzazione si estende alla scelta di layout che meglio si adattano allo stile personale dell’utente, rendendo il dispositivo più personale e immediatamente utile.

Nell’interfaccia stock di Android, il linguaggio di design Material You continua a essere un punto di forza, offrendo agli utenti la possibilità di personalizzare la resa estetica del sistema operativo. Con Android 14, questa personalizzazione è ancora più dinamica: il sistema propone palette di colori che si adattano automaticamente in base al wallpaper scelto, influenzando elementi come i quick toggle e le app.

Questo approccio non solo migliora l’estetica generale, ma anche l’usabilità, rendendo l’interfaccia più coerente e piacevole da usare.

Google implementa delle funzionalità AI che si raggruppano in Gemini, alcune delle quali già fruibili, altre previste e altre ancora al momento disponibili solo al di fuori del vecchio continente.

Con Android 14, Google introduce Pixel Studio, una nuova app che permette di creare immagini a partire da testi inseriti dall’utente. Sebbene attualmente disponibile solo in inglese, questa funzione promette di rivoluzionare la creazione di contenuti visivi.

L’intelligenza artificiale Gemini è centrale nella serie Pixel 9, offrendo agli utenti la possibilità di interagire con il dispositivo in modi prima impensabili.

Con Gemini Advanced, disponibile gratuitamente per un anno per i possessori di Pixel 9 Pro, le capacità AI diventano ancora più sofisticate.

Magic Editor è un altro strumento potente che permette di rimuovere elementi indesiderati dalle foto o di aggiungere scenari completamente nuovi attraverso la nuova funzionalità Aggiungimi.

Permangono tutte le funzionalità AI già viste in precedenza nei Google Pixel come cerchia e cerca, scatto migliore, gomma magica, ecc…

Attendiamo gli sviluppi di nuove funzionalità legate a Gemini Live in modo da poter avere tra le mani un vero e proprio strumento intelligente capace di agevolarci la vita quotidiana, cosa che già al momento Pixel 9 Pro fa, ma con un potenziale ancora tutto da scoprire.

Fotocamera Google Pixel 9 Pro : Voto 9.0

Il rinnovato comparto fotocamera del Pixel 9 Pro è composto da:

Sensore principale 50 MP f/1.7 con Ois

Ultra grandangolare 48 MP f/1.7

Teleobiettivo 48 MP con zoom ottico 5X e Ois

La selfie camera è una 42 MP con f/2.2

Il sensore principale in condizioni di luminosità ottimali garantisce scatti con dettagli nitidi e una resa impressionante della gamma dinamica, con colori vivaci e un alto contrasto.

Il bilanciamento del bianco tende a essere leggermente freddo, mantenendo la caratteristica tipica delle fotocamere Pixel.

Lo zoom 2X, pur essendo digitalmente ritagliato dal sensore principale, produce immagini di alta qualità senza una perdita significativa di dettaglio, grazie all’elevata risoluzione del sensore.

Il teleobiettivo 5X del Pixel 9 Pro scatta foto solide grazie a una nitidezza elevata, ma manca di qualche dettaglio presente in altri camera phone.

L’ultra-grandangolo cattura immagini molto dettagliate e le elabora in modo organico offrendo un vantaggio in termini di resa dei dettagli rispetto ai suoi principali rivali.

La modalità ritratto e i selfie beneficiano degli stessi miglioramenti tecnici, con una separazione eccellente dei soggetti e un dettaglio impressionante. Le foto ritratte mostrano colori naturali e un’ottima gestione dei dettagli, anche in condizioni di illuminazione meno ideali.

Galleria fotografica Google Pixel 9 Pro (da 1 a 10)

Galleria fotografica Google Pixel 9 Pro (da 11 a 20)

Galleria fotografica Google Pixel 9 Pro (da 21 a 30)

Nei contesti di scarsa luminosità Pixel 9 Pro riesce a mantenere un livello elevato di dettagli e un bilanciamento dei colori accurato, senza necessariamente attivare la modalità notturna. Solo qualche passaggio a vuoto con qualche scatto, talvolta, non di livello assoluto, con difficoltà di messa a fuoco e di lettura delle luci.

Il sensore a periscopio del Pixel 9 Pro, con la sua apertura focale migliorata, supporta lo zoom ottico 5X che produce immagini di qualità comparabile a quelle del sensore principale anche con poca luminosità.

La fotocamera ultra-wide del Pixel 9 Pro mostra un netto miglioramento rispetto ai modelli precedenti con scarsa luminosità.

Con una buona capacità di catturare luce e una dinamica rafforzata, produce scatti con colori più vivaci e una riduzione del rumore più efficace. L’effetto a “imbuto” è ben controllato, e la lente è capace di scattare con un angolo ampio fino a 114 gradi.

Galleria fotografica Google Pixel 9 Pro luminosità ridotta (da 1 a 12)

Il vero punto di forza dei Pixel risiede nelle sue modalità di scatto avanzate:

  • Ritratti: eccellenti, con l’IA che affina la separazione del soggetto dallo sfondo, rendendo gli scatti particolarmente impressionanti.
  • Astrofotografia: per gli appassionati del cielo notturno, questa modalità permette di catturare le stelle con una chiarezza raramente vista su smartphone.
  • Panning: ideale per simulare il movimento rapido, questa modalità cattura l’essenza dinamica dei soggetti in movimento, mantenendo una parte dell’immagine nitida mentre il resto sfuma artisticamente.

L’editor di immagini integrato nei Pixel, potenziato dall’intelligenza artificiale, apre nuove frontiere nella manipolazione delle foto:

  • Trasformazione in ritratti: immagini non ritratte possono essere modificate per apparire come se fossero state scattate in modalità ritratto.
  • Modifica e aggiunta di oggetti: utilizzando l’AI generativa, gli utenti possono aggiungere o modificare oggetti all’interno delle loro foto, ampliando così le possibilità creative.
  • Riinquadramento e estensione dell’immagine: l’editor permette di spostarsi all’interno della composizione o di estenderla, generando porzioni di immagine che originariamente non erano presenti nello scatto.

Nonostante l’intelligenza artificiale non sia infallibile, le possibilità offerte superano di gran lunga quelle dei concorrenti, permettendo agli utenti di esplorare e sperimentare oltre i limiti tradizionali della fotografia smartphone.

Per quanto riguarda la registrazione video, i Pixel ora supportano la ripresa 4K da tutte le fotocamere con transizioni fluide tra i vari sensori. È possibile anche registrare in 8K attraverso un’elaborazione software, benché la base sia sempre il 4K.

La stabilizzazione video è stata migliorata, e la nuova modalità di registrazione video notturna offre risultati sorprendenti anche in condizioni di scarsa illuminazione, dimostrando l’efficacia della tecnologia Pixel nel gestire scenari complessi.

Google Pixel 9 Pro esprime un potenziale e una versatilità che già ad oggi riescono a rivaleggiare con i migliori camera phone, grazie a un’elaborazione AI delle immagini che permettono di avere scatti eccezionali.

Vi sono delle sbavature soprattutto nella modalità notturna, ma essendo appunto un potenziale questo non è ancora stato espresso al massimo delle sue risorse che sicuramente saranno ampliate con i numerosi update che Big G ha riservato alla nuova serie 9 dei suoi Pixel.

Autonomia ricarica e qualità chiamate Google Pixel 9 Pro : Voto 9.0

Google Pixel 9 Pro nonostante le sue compatte dimensioni ospita una batteria da ben 4.700 mAh, supportata da un sistema di ricarica cablata a 27W e wireless a 21W utilizzando Pixel Stand, 12W con caricatori Qi generici.

Probabilmente anche grazie a un processore ottimizzato ed affinato, a minori surriscaldamenti e a un software snello e privo di processi inutili, i 4.700 mAh ci portano serenamente a concludere la nostra classica giornata stress 7.00/21.00 con un residuo di circa 20%, utilizzando Pixel 9 Pro come device principale e al pieno delle sue potenzialità.

Sinceramente visto i precedenti utilizzi di smartphone Google questo ci sembra uno step evolutivo del tutto ragguardevole e che quindi permette senza problemi di considerare Pixel 9 Pro anche in ambiti lavorativi senza affanni.

La ricarica, che ora raggiunge i 27W, sicuramente non è ancora in grado di pareggiare quella di altri competitor, ma comunque permette di ottenere un ciclo completo 0-100% in poco più di un’ora. Non manca, come in un premium che si rispetti, la ricarica wireless, utile soprattutto sulle autovetture di nuova generazione dotate di ricarica a induzione.

Molto buona e migliorata rispetto al passato la ricezione, con un segnale sempre ben stabile e cambi di rete 4/5G rapidi e privi di buchi, mentre la qualità delle chiamate vocali di gran lunga la migliore di tutti i Pixel grazie a 3 ottimi microfoni.

Conclusione e valutazione finale Google Pixel 9 Pro : Voto 9.0

Google ha colmato un vuoto e con il nuovo Pixel 9 Pro ha dato opportunità anche agli estimatori del sistema operativo Android nella sua più pura espressione di avere la possibilità di scegliere tra un premium compatto e un premium extra large, proprio come Apple fa con i suoi iPhone Pro.

Nessuna rinuncia rispetto al fratello grande, in tutti i sensi, stesse specifiche funzionalità anche in ambito fotografico.

Google Pixel 9 Pro è un terminale che esprime al meglio la filosofia Google, con i tratti stilistici del produttore affinati e modernizzati, forse anche ispirati a Apple nelle forme, ma comunque sempre e comunque inconfondibili.

Costruito in maniera maniacale utilizzando materiali premium, vanta un ottimo display, un’autonomia ragguardevole e un comparto fotocamera completo e versatile, anche se con ancora margini di miglioramento.

Quello che però deve essere considerato il vero valore aggiunto che solo Pixel può dare è il sistema operativo, da sempre fiore all’occhiello, e come non potrebbe esserlo, di mamma Google.

Questo vanta ben 7 anni di totale supporto e soprattutto risulta essere prettamente studiato per ottimizzare l’esperienza AI di Gemini in tutte le Google App, cosa che altri non possono vantare.

Rimane ancora un laboratorio tutto da scoprire, ma l’impegno e il supporto di Google ci lasciano ben sperare per il futuro e risultano stimolo intrigante per esplorare le potenzialità dell’intelligenza artificiale applicata agli smartphone e al loro utilizzo quotidiano.

Pixel 9 Pro non è esente da pecche, il processore Tensor G4 è nettamente migliorato, ma ancora non in grado di esprimere le stesse prestazioni di altri competitor, così come lascia perplessi l’utilizzo di memorie UFS 3.1 e ancor più la presenza del taglio da 128 Gb.

Il comparto fotocamera ha ancora un potenziale inespresso, potrebbe essere tra i migliori, ma pecca ancora nella velocità di scatto, nella messa a fuoco e nella gestione delle luci in condizioni difficoltose.

Ma i difetti di gioventù, perché di questo si tratta, non vanno ad offuscare quanto di buono ha fatto Google nel software e nella magia della AI, oltre che in un design che come già detto ci sembra più che azzeccato.

Probabilmente Pixel 9 Pro rappresenta la miglior opzione compatta premium Android, in un contesto competitivo con rivali del calibro di Xiaomi 14 e Samsung Galaxy S24.

Ma ancor più probabilmente il vero rivale di Pixel 9 Pro sarà iPhone 16 Pro, con il quale sarà chiamato a rivaleggiare per il trono di miglior premium compatto.

Il prezzo per ottenere Pixel 9 Pro è proporzionale alle qualità del piccolo smartphone di Google, elevato questo si, ma ammortizzabile nei 7 anni di sviluppi e aggiornamenti che renderanno questo device attuale per tanto, ma tanto, tempo.

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