WhatsApp smette di funzionare in Cina

Era da tempo nell’aria, ma ora e’ realtà. Il servizio di messaggistica più diffuso al mondo, WhatsApp, ha smesso di funzi0nare in Cina.
Se da qualche mese era impossibile inviare e ricevere file e multimedia attraverso la app, ora risulta totalmente inutilizzabile, poiché non vi e’ la possibilità ne di chattare ne di effettuare chiamate voce.
Smesso di funzionare non per motivi tecnici o strutturali, ma per precisa volontà del Governo Cinese, che mal sopportava la crittografia end to end delle conversazioni presente in WhatsApp.
Tocca ora quindi al colosso dell’instant messaging, che si accoda ad altri servizi, guarda caso di provenienza statunitense, come Google, Facebook, Twitter o Wikipedia, che da molto tempo non sono fruibili in territorio cinese.
Come e’ ben noto il Governo Cinese preferisce avere pieno “controllo” su tutto ciò che accade o si dice nei propri confini, e proprio per questo motivo tende ad ostacolare servizi più liberali che provengono da occidente, a favore invece degli interni Cinesi, come per esempio Weibo o WeChat, diffusi anche al di fuori del territorio asiatico ed utilizzati dai cittadini cinesi presenti nei vari stati del mondo per comunicare tra di loro.

Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e proprietario di WhatsApp non ha ancora preso una posizione ufficiale in merito, anche se, conoscendo il carattere del genio statunitense, non sarà di certo calmo e sereno….
Il blackout di WhatsApp in Cina creerà sicuri disagi a tutti gli occidentali che si recano per motivi prettamente lavorativi costantemente in Cina, obbligando loro ad utilizzare servizi alternativi, purtroppo poco diffusi al di fuori del colosso asiatico.
 

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