Apple VS Samsung: l’ultimo faccia a faccia
Il processo di San Josè (California), che vede imputati Samsung ed Apple riguardo la disputa di alcuni brevetti, sta volgendo al termine. Definito il processo tecnologico del secolo è giunta l’ora di passare il testimone ai rispettivi legali per le arringhe finali.
Harold Mcelhinny, legale di Apple, rivolgendosi alla giuria ha riaffermato, per l’ennesima volta, che “Steve Jobs con la creazione dell’ iPhone ha scioccato il mondo” cambiando drasticamente quello che è il settore della telefonia mobile, sottolineando inoltre che per creare tutto ciò, l’azienda californiana ha dovuto lavorare duramente per ben 5 anni, al contrario di Samsung che ha impiegato solo tre mesi a copiare il tutto spudoratamente, spendendo un miliardo di dollari “imitando i nostri progetti”. Per dar manforte alla propria tesi, Mcelhinny, ha mostrato alla giuria un’immagine che, a suo dire, da l’idea di quanto fosse palese l’improvviso cambio di rotta del design dei prodotti Samsung subito dopo l’avvento in commercio dell’iPhone di Apple.
Il legale di Apple ha sottolineato inoltre, che nessun testimone Samsung, durante il processo, ha mai affermato che “quei disegni non sono simili” (a quelli di Apple) la sua difesa, a continuato il legale, si è limitata soltanto ad evidenziare solo “le piccole differenze tra i brevetti Apple ad il design dei loro prodotti”.
Nell’arringa finale Apple non si è risparmiata, spezzando addirittura delle lance a favore di alcuni suoi diretti concorrenti; ad un certo punto, alla giuria, sono state mostrate delle immagini che ritraevano un Nokia Lumia ed un Sony Arc evidenziandone l’eleganza del form factor e facendo notare, quasi ironicamente, che per ideare e progettare uno smartphone non c’è alcun bisogno di “scopiazzare” a tutti i costi il design di un prodotto Apple.
Dal canto suo Samsung, tramite il suo legale Charles Verhoeven, ha rivendicato che ” la concorrenza è la base dell’economia che ha costruito questo paese” accusando Apple di non voler competere liberamente sul mercato, ma sta cercando palesemente di bloccare il colosso coreano attraverso aule di tribunale.
Ora si aspetta che deliberi la giuria, sperando che, qualsiasi sia il verdetto a rimetterci non saremo noi consumatori e che il tutto si risolva nel modo meno indolore ….to be continued.