Xiaomi 17 Ultra Leica: prime foto e dettagli

Xiaomi 17 Ultra Leica Edition è già arrivato nelle mani dei primi recensori internazionali, e questa è la notizia che conta davvero. Perché quando un cameraphone esce dal circuito dei teaser e finisce davanti a una lente “vera”, capisci subito due cose: se il progetto fotografico regge, e se il design è sostanza o solo marketing.

Il modello mostrato da ben’s gadget reviews è la Leica Edition, una versione che strizza l’occhio alle fotocamere Leica serie M. Lo fa con una scocca curata, dettagli estetici a tema e soprattutto con una ghiera dello zoom fisica, elemento raro sugli smartphone. Nel video si accenna anche a un debutto internazionale futuro, e a un’ipotesi già circolata: il nome potrebbe cambiare per sottolineare ancora di più la vocazione fotografica, arrivando come Leica Leitzphone Edition. Per ora, però, restiamo ai fatti: il dispositivo esiste, è stato provato, e le prime foto permettono già un confronto interessante.

Xiaomi 17 Ultra Leica Edition: design da fotocamera, ghiera e dettagli “da collezione”

La prima cosa che emerge è l’approccio al design. Xiaomi non ha cercato solo una finitura diversa, ma un linguaggio visivo preciso, vicino alle Leica M. Questo si vede nei richiami sulla scocca e nella cura dei particolari. Inoltre, questa edizione speciale sarebbe la prima a portare anche il logo rosso Leica, un segno distintivo che comunica subito collaborazione e identità.

La ghiera dello zoom fisica è il dettaglio più “fotografico” di tutti. Non è un pulsante, non è un toggle software. È un elemento hardware che invita a scattare, e cambia il modo in cui interagisci con la camera. In teoria, può rendere lo zoom più naturale, soprattutto quando passi da 1x a tele in modo rapido.

C’è però un “peccato” segnalato chiaramente: manca un vero tasto di scatto dedicato. Per un dispositivo che vuole essere una fotocamera travestita da smartphone, un pulsante fisico avrebbe avuto senso. Avrebbe completato il concept, e avrebbe migliorato anche l’ergonomia in orizzontale.

Detto questo, l’idea di Xiaomi è chiara: rendere l’edizione Leica un oggetto desiderabile anche per chi ama la fotografia come esperienza. E questa scelta, già di per sé, sposta il prodotto in una categoria diversa rispetto ai classici top di gamma.

Confronto con vivo X300 Pro: dove vince uno, dove convince l’altro

Nel confronto mostrato con vivo X300 Pro, non emerge un vincitore netto. E, a dire il vero, è un buon segno. Significa che siamo in quella fascia in cui ogni brand interpreta la fotografia a modo suo, e la differenza spesso è nel gusto.

Sul teleobiettivo, il quadro è interessante. vivo restituisce immagini più nitide, mentre Xiaomi punta su colori più naturali. Quindi la scelta dipende da cosa cerchi: micro-dettaglio più spinto o resa cromatica più “pulita”. Nei ritratti, invece, il confronto si ribalta sul processing. Su vivo l’elaborazione appare fin troppo fluida, mentre su Xiaomi il risultato viene descritto come più morbido. È una differenza sottile, ma decisiva, perché il ritratto vive di pelle, texture e transizioni.

Bene gli scatti in scarsa illuminazione, e bene anche lo zoom, almeno entro limiti sensati. Quando però si sale oltre il 15x digitale, iniziano a comparire artefatti e si perde dettaglio in modo progressivo. È un comportamento tipico, e la cosa importante è che venga “gestito” bene: meglio perdere dettaglio in modo coerente che creare un’immagine finta e piena di sharpening aggressivo.

In sintesi, la prima impressione è questa: Xiaomi 17 Ultra Leica Edition sembra avere un’impronta fotografica matura, con un look più naturale e una resa che non cerca sempre l’effetto wow. Allo stesso tempo, vivo continua a spingere sulla nitidezza e sulla presenza. E qui si gioca la partita, perché molti utenti vogliono foto pronte e “imponenti” senza toccare nulla.

Scheda tecnica: hardware da vero top e focus totale su camera

Il comparto tecnico, qui, parla da solo. Xiaomi 17 Ultra Leica Edition integra Qualcomm Snapdragon 8 Gen 5 e propone configurazioni con 16GB LPDDR5X e memoria UFS 4.1 da 512GB o 1TB. Sono numeri da top vero, pensati per sostenere foto pesanti, video 8K e flussi AI.

Il display è un AMOLED da 6,9 pollici con risoluzione 2608×1200, refresh fino a 120Hz e touch sampling fino a 300Hz. La luminosità viene indicata tra 1 e 3.500 nit, con supporto HDR10+, HDR Vivid e Dolby Vision. Quindi, anche lato visione contenuti, Xiaomi vuole il massimo.

Il pacchetto connettività è ricco: 5G dual SIM, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4, NFC, GPS, USB-C Gen 2 e anche comunicazione satellitare. In più, c’è un sensore impronte 3D ultrasonico, soluzione tipica dei top più recenti.

Ma la parte centrale resta la camera, con Leica Summilux High-Speed Lenses:

  • 50MP frontale, f/2.2, AF, FOV 90°
  • 50MP principale con sensore Light Hunter 1050L da 1″, f/1.67, OIS, QPD Focus
  • 200MP tele 1/1.4″, OIS, zoom ottico 3,2–4,3x, tele-macro a 30 cm
  • 50MP ultra-grandangolare, 14mm eq., FOV 115°, AF, super macro 5 cm

La registrazione video arriva fino a 8K 30fps, e la batteria è da 6.800mAh, con ricarica 90W cablata, 50W wireless e anche ricariche inverse. Le dimensioni sono 162,9 x 77,6 x 8,46 mm, per 229,8 g. Quindi è un cameraphone importante anche come ingombro, coerente con sensori grandi e modulo ottico complesso.

Xiaomi 17 Ultra Leica Edition: la direzione è “fotocamera”, non “smartphone”

La sensazione è che Xiaomi stia spingendo in modo sempre più esplicito verso un concetto: smartphone come fotocamera principale. La ghiera fisica, il logo rosso Leica, i richiami estetici e la scelta di un sensore principale da 1 pollice raccontano tutti la stessa cosa.

Eppure, c’è un equilibrio delicato. Più il telefono diventa “fotocamera”, più servono comandi fisici e ergonomia da scatto. Per questo l’assenza del tasto di scatto pesa, almeno a livello di coerenza. Allo stesso tempo, l’hardware e le prime foto mostrano un’impostazione credibile, soprattutto su colori e gestione della scena.

Se davvero in versione globale cambierà nome, e magari arriverà come Leitzphone Edition, allora Xiaomi vuole trasformare questa linea in un simbolo. Non solo un top di gamma, ma un oggetto per appassionati. Ora la palla passa al mercato internazionale: disponibilità, prezzo e, soprattutto, quanto la promessa “Leica” reggerà fuori dal contesto del primo entusiasmo.

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