Elon Musk contro Apple e OpenAI: la causa scuote l’App Store e l’AI mobile
Elon Musk torna al centro della scena, stavolta con una causa legale contro Apple e OpenAI. Il motivo? Accuse di pratiche anticoncorrenziali sull’App Store e un presunto favoritismo verso ChatGPT a scapito di altre soluzioni AI. Una battaglia che coinvolge xAI, X (ex Twitter) e la nuova integrazione di iOS 26.
La causa: Apple e OpenAI accusate di collusione
La causa intentata da xAI e X, entrambe controllate da Elon Musk, sostiene che Apple starebbe ostacolando le app concorrenti a OpenAI, promuovendo invece ChatGPT direttamente all’interno del sistema operativo iOS.
Secondo il testo della denuncia, questa alleanza tra Apple e OpenAI starebbe danneggiando la concorrenza, impedendo alle alternative – come l’assistente Grok sviluppato da Musk – di avere una reale visibilità.
L’accusa è pesante: collusione per rafforzare un monopolio congiunto nel settore mobile e in quello dell’intelligenza artificiale. Un’accusa che Musk non ha esitato a definire “gravissima” in diversi post pubblicati sul suo social network X.
L’integrazione di ChatGPT in iOS 19 scatena la miccia
Il punto più controverso è l’integrazione di ChatGPT a livello di sistema in iOS 19, annunciata da Apple durante la WWDC 2025. L’assistente vocale Siri potrà infatti sfruttare ChatGPT per fornire risposte più accurate, creando una sinergia diretta tra Apple e OpenAI.
Per Elon Musk, questa integrazione è un chiaro esempio di favoritismo sistemico. Sostiene che Apple stia limitando la visibilità di Grok e dell’app X all’interno dell’App Store, rifiutandosi di includerle nella sezione “Must Have”.
Secondo Musk, questa esclusione non è casuale. Sarebbe invece il risultato di un accordo commerciale tra i due giganti, mirato a consolidare una posizione dominante e limitare l’accesso degli utenti a soluzioni alternative.
Le risposte: Altman controaccusa, Musk insiste
Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha replicato con toni duri. In una nota riportata da CNBC, ha definito le accuse “ciniche e strumentali”, ricordando che Musk stesso usa il social X per promuovere tutte le sue attività – da Tesla a SpaceX.
Altman respinge al mittente qualsiasi ipotesi di collusione, definendo l’accordo con Apple una partnership trasparente e focalizzata sull’esperienza utente.
Musk, però, non sembra intenzionato a cedere. Continua a denunciare una gestione opaca dell’App Store, dove Apple deciderebbe arbitrariamente chi può emergere e chi no. E, nel farlo, rilancia la questione dell’accesso equo al mercato digitale.
Una battaglia che va oltre le app: lo scontro è ideologico
La causa tra Elon Musk, Apple e OpenAI non è solo un caso legale. È lo specchio di una tensione crescente nel mondo tech: da una parte, i colossi consolidati come Apple, dall’altra le nuove realtà AI che cercano spazio.
Al centro dello scontro, c’è il controllo della prossima grande rivoluzione: l’intelligenza artificiale mobile. E soprattutto, la capacità di decidere quali strumenti possano essere accessibili agli utenti e con quali limiti.
Che Musk abbia ragione o torto lo decideranno i giudici. Ma una cosa è certa: questa vicenda riapre il dibattito sulla libertà di mercato, sulla neutralità delle piattaforme e sulla trasparenza nei rapporti tra aziende. Un tema sempre più centrale in un mondo in cui tecnologia e potere economico camminano mano nella mano.
Vuoi restare aggiornato su tutti gli sviluppi della causa Musk vs Apple?
Segui il nostro blog Batista70phone.com e iscriviti al canale YouTube per tutte le breaking news tech.