Recensione Avast Premium Security 2020

La costante minaccia alla nostra sicurezza rappresentata da malware, hacker, siti fraudolenti e via dicendo suggerisce (in alcuni frangenti direi impone) di adottare contromisure adeguate affinchè i nostri dati siano posti in sicurezza. Avast è tra le aziende più conosciute nel campo della cybersecurity e propone una soluzione multifunzionale, adatta anche a un pubblico non necessariamente esperto, che abbiamo deciso di provare.

Avast Premium Security 2020 (questo il nome del software in questione) è disponibile per PC, Mac, Android e iOS e offre svariate possibilità di protezione e ottimizzazione del proprio dispositivo. E’ anche presente in versione free, con alcune importanti limitazioni. Ho deciso di installarlo sul mio vecchio portatile HP dotato di 4 GB di RAM, di un processore Intel i5 di sesta generazione e di Windows 10 Home, verificando pertanto anche se un hardware non più al passo coi tempi sarebbe andato in “sofferenza” in una situazione del genere. Inoltre, nel corso di queste settimane, ho utilizzato esclusivamente il browser Avast Secure fornito in bundle.

Per iniziare vi propongo, di seguito, una tabella comparativa oltre che riassuntiva delle principali funzionalità. L’ abbonamento che ho sottoscritto è legato a un solo dispositivo ma è presente anche quello tramite il quale proteggerne fino a 10.

L’ installazione è semplice e piuttosto rapida ed in questa fase è possibile inserire la chiave di attivazione del proprio abbonamento, precedentemente acquistato:

Fasi iniziali della procedura di installazione
Al termine della procedura ci viene confermata la scadenza dell’abbonamento sottoscritto

Subito dopo l’installazione ho effettuato la prima scansione e sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla immediatezza della interfaccia e delle informazioni mostrate:

I punti esclamativi richiamano l’attenzione dell’utente su alcuni aspetti di cui tener conto e che il software può sistemare

L’ interfaccia post-installazione presenta una struttura a sezioni, situate sulla sinistra, tramite le quali effettuare tutte le operazioni (ma attenzione, alcune di queste, identificate da un lucchetto, non sono comprese nell’abbonamento Premium), mentre in alto a destra si accede ai menu deputati al controllo delle notifiche e a quello delle impostazioni. Direi che anche in questo caso è apprezzabile una certa chiarezza.

Non tutte le funzionalità sono comprese nell’abbonamento. Tuttavia, è previsto un periodo di prova gratuito anche per queste
In alto, a destra della finestra principale, è presente l’icona tramite la quale raggiungere le Impostazioni

Ecco, una cosa che migliorerei è la questione delle applicazione bloccate dai lucchetti. Ho provato un pò di confusione (almeno all’inizio). SecureLine VPN ad esempio, quando selezionata, consente di creare una scorciatoia sul desktop per potervi accedere, quasi come se fosse inclusa. In realtà, anche per questa, dopo un paio di schermate appare il “temuto” avviso:

Anche la voce “Problemi di prestazioni” visibile nella schermata della scansione non consente, con il pacchetto sottoscritto, di portare alla risoluzione dei problemi rilevati, ma ci viene proposto lo stesso abbonamento della sezione “Prestazioni”, con relativo periodo di prova gratuito. Avrei gradito una maggior chiarezza, eliminando magari dalla timeline della scansione, qualcosa che nella realtà non è a disposizione dell’utente.

Per ciò che riguarda i test di “verifica” della bontà della protezione malware, ho solo condotto alcune brevi prove online attraverso il sito wicar.org ottenendo tutti i risultati attesi, utilizzando come browser sempre quello fornito da Avast. Di seguito alcune delle schermate che ho catturato:

Ho anche utilizzato il tool gratuito presente nel sito www.amtso.org (Anti-Malware-Testing-Standards-Organization) ottenendo gli stessi buoni risultati. Inizialmente era fallito il test relativo alle Potentially Unwanted Applications (PUAs), ovvero le applicazioni installate senza che l’utente ne abbia fatto esplicita richiesta (adware ad esempio), ma poi modificando una regola nella sezione dedicata ai “Programmi potenzialmente indesiderati”, all’interno del menu “Protezioni principali”, la falsa PUA è stata rilevata.

Da un punto di vista prestazionale, nonostante l’hardware da me impiegato fosse piuttosto datato, non ho notato rallentamenti di alcun genere anche se il profilo del consumo risorse dipinge una situazione per la quale non è possibile sottovalutare l’occupazione della memoria, nel corso di una tipica sessione di utilizzo del laptop, soprattutto per ciò che riguarda il browser proprietario:

Per il resto, dallo streaming video con Amazon Prime Video o YouTube, al semplice uso di programmi online come wordpress o applicativi installati localmente, non ho mai avuto l’impressione di “viaggiare con il freno a mano tirato“, tanto per rendere l’idea.

Ho trovato l’interfaccia utente gradevole e sufficientemente chiara. Occorre solo entrare nell’ordine di idee che tramite il menu a sinistra della finestra principale, si gestiscono le varie opzioni eseguendole, attivandole o disattivandole mentre tramite l’icona a forma di ingranaggio che appare sulla destra (una volta che una specifica opzione viene scelta) non solo si gestiscono gli aspetti più “tecnici” ma si personalizza la propria esperienza.

Nel cerchio rosso sono indicate le 4 macro-categorie mentre la freccia indica l’icona a forma di ingranaggio che dà accesso alle opzioni che consentono di personalizzare la propria esperienza con questo software (vedi anche schermata a seguire)
Esempio di ciò che appare dopo aver selezionato l’icona a forma di ingranaggio

Premium Security aiuta nella gestione delle password tramite la apposita sezione che comprende anche la creazione di note protette, funzione che ho trovato di particolare comodità.

Ottima la possibilità di avere a disposizione una Sandbox tramite la quale eseguire applicazioni che destano un dubbio sulla loro affidabilità, in termini di sicurezza. Trovo che il tentativo di diffondere alcuni concetti o termini tecnici che fino a qualche tempo fa sembravano a esclusivo appannaggio di una ristretta cerchia di esperti del settore, sia una iniziativa degna di rispetto e sostegno.

Nel corso di queste settimane ho spesso effettuato la scansione della mia rete WiFi, per controllare quali dispositivi risultassero collegati e anche in questo caso ho appezzato la chiarezza della procedura e delle informazioni che ho ricavato.

Apprezzabile anche la protezione offerta contro l’utilizzo incontrollato della webcam da parte delle applicazioni. Come per tutte le altre funzionalità il livello di personalizzazione è significativo e ci permette di modificare la lista delle app bloccate o consentite e di stabilire criteri più o meno rigidi per l’applicazione delle regole.

Molto simpatico il fatto di poter selezionare una modalità “Nessuna pietà”

Ecco, un aspetto sicuramente secondario ma, a mio avviso, divertente è l’umorismo che serpeggia in alcuni menu di Avast Premium Security. Un esempio è dato dalla schermata qui sopra dove è evidenziata la modalità “Nessuna pietà”. Altri esempi sono sparsi qua e là, ma non danno mai l’idea di essere invadenti. Questo rafforza la mia convinzione che dietro lo sviluppo di questo software ci sia la volontà di rendere più “amichevole” l’esperienza utente verso la cybersecurity.

Per i più curiosi, dal pannello “Le mie statistiche” si può avere un quadro d’insieme di ciò che è stato rilevato/bloccato /scansito a partire dalla installazione o nel corso degli ultimi 30 giorni. Qui avrei gradito di avere accesso diretto, tramite link per esempio, a quali attacchi sono stati impediti sul proprio PC:

Di tanto in tanto appaiono dei banner pubblicitari/informativi che invitano l’utente ad ampliare la propria offerta, tramite la sottoscrizione dei mini-abbonamenti ai servizi non inclusi nel pacchetto base. In qualche frangente sono apparsi con una frequenza un tantino elevata, almeno per i miei gusti.

Volevo tornare per un attimo a parlare del browser. Attraverso di esso possiamo sfruttare alcune utili funzioni integrate come l’Adblock e il Video Downloader che consente di scaricare i video presenti nella pagina che stiamo visualizzando (YouTube compreso) ma alla massima risoluzione di 720p.

La qualità del video scaricato è al massimo HD (720p)

Inoltre, vorrei citare l’Hack Check e la Modalità Banca. Nel primo caso possiamo controllare se l’indirizzo email da noi fornito è incluso nelle liste di account compromessi da attacchi hacker, che si sono succeduti nel corso degli ultimi anni. In aggiunta vengono date delle informazioni sulle tipologie di liste all’interno delle quali i nostri indirizzi sono finiti e quali account sono stati interessati. Non è una funzionalità esclusiva del browser, visto che è parte del sito www.avast.com, ma oltre a essere maggiormente integrata, se utilizzata nell’ambito della protezione installata Avast, è anche leggermente diversa da un punto di vista grafico. Ebbene questa funzionalità l’ho trovata interessante oltre che utile.

Hack Check: Prima viene fornita una generale informativa sullo status degli account associati all’indirizzo email fornito da noi
Hack Check: Successivamente possiamo recuperare informazioni più dettagliate

Nel secondo caso c’è la possibilità di operare in un ambiente creato appositamente per effettuare le transazioni bancarie al riparo da eventuali keylogger. A fronte di una leggera diminuzione della rapidità di apertura delle pagine, aumenta quindi il grado di sicurezza, anche se con la mia banca ho avuto qualche problema di compatibilità nella visualizzazione di alcune delle sezioni del relativo sito (la cosa non si è comunque ripetuta in maniera sistematica).

Conclusioni

Avast Premium Security 2020 mi ha soddisfatto. Al di là delle piccole segnalazioni fatte nel corso della recensione, questa release del software mi è parsa affidabile, leggera e diretta a un pubblico non necessariamente esperto. Il costo attuale è pari a 69,99 euro l’anno per la licenza single device, sia per la versione Windows che per quella Mac (quest’ultima, inoltre, beneficia di 30 giorni di prova in più, arrivando con ciò a un totale di 60 giorni). Per meno di 6 euro al mese, al netto di eventuali offerte, ci portiamo a casa una serie di strumenti che ci aiuteranno a gestire la nostra “vita digitale” in maniera più tranquilla.

Seguendo questo link sono comunque disponibili tutte le informazioni a riguardo.

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