Google Glass, Joshua Topolsky li prova a NY
Ci siamo spesso domandati se quel che ci veniva mostrato alle conferenze stampa o nei video corrispondesse a realtà o computer grafica, in che stato sono o come funzionano?
Joshua Topolsky è riuscito ad incontrare due membri del progetto a NewYork, e provare questo nuovo gadget indossabile targato Google.
Sedetevi comodi e leggete attentamente tutto quello che ne è saltato fuori!
Nel loro articolo sono state spese tantissime parole sul design, gli obbiettivi, la storia ma l’utenza vuole sapere subito le risposte agli interrogativi che ci poniamo dall’anno scorso.
Il primo ostacolo è tarare lo “spectral screen” o meglio il display, in modo che il nostro occhio veda correttamente e a fuoco le informazioni visualizzate, stando al giornalista è la parte più difficile e fastidiosa ma una volta impostata si può andare avanti.
La prima schermata che viene mostrata è l’ora, subito sotto ad una scritta “Ok Glass” che se pronunciata sveglierà il dispositivo e lo metterà in ascolto dei comandi. Questa procedura può essere attivata solamente se prima si tocca con le dita il touchpad sul lato del dispositivo, oppure facendo lentamente un cenno con la testa verso l’alto e solo successivamente pronunciare la parola.
I comandi possono essere impartiti in due modi: il touchpad a lato permette di scorrere tra le schermate e opzioni del dispositivo, scorrendo con le dita avanti e indietro, tornare al menù precendente scorrendo le dita verso il basso o dare l’ Ok tappando; altrimenti se si conoscono i comandi si possono impartire con la voce.
Il dispositivo per funzionare correttamente scarica i dati via Wi-Fi, oppure deve essere connesso in thetering via Bluetooth ad uno smartphone che sia in grado di connettersi alla rete tramite 3G o 4G; Infatti al suo interno non sono presenti antenne cellulari, ma è presente quella GPS.
Foto scattate con il dispositivo:
Impartendo questi comandi, verranno mostrate delle schede molto stilizzate e minimaliste, un pò come accade per Google Now su smartphone Android. Quello che si vede nell’angolo in alto a destra del vostro occhio, è molto simile a ciò che è stato mostrato nel video sottostante che circola in rete da alcuni giorni. Con questa dichiarazione vengono sfatati i dubbi che riservavamo in merito al possibile impiego di computer grafica in post produzione.
Vengono evidenziati anche i difetti, partendo dal non essere coperti da una connessione dati o sotto rete lenta rende quasi inservibile questo dispositivo, inoltre quando i comandi vocali non vengono interpretati in modo corretto ci si trova davanti ad un vicolo cieco che il più delle volte lascia spiazzati.
I responsabili del progetto, sono consapevoli che il dispositivo non è ancora perfetto, e sperano molto nell’iniziativa Explorer in modo da avere feedback da più utenti e non solo agli addetti ai lavori.
Questi occhiali, possono darvi indicazioni, scattare foto e video, cercare per voi sul web e molte altre cose e lo fanno già. Per la città ci si sente meglio equipaggiati e superata la fase “stranezza” che si prova nell’indossarli possono fornire indicazioni utili, una nuova esperienza per l’utente.
Dopo questa prova, la domanda che si pone il giornalista di The Verge non è più: “Se fosse possibile” ma “Quando”.
via TheVerge.com